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Baby-gang, interviene Salvatore Esposito: il problema non è la televisione

Dopo gli ultimi episodi accaduti a Napoli e il crescere sempre più costante di questa baby gang che stanno provocando un pò il terrore tra le vie del napoletano, vi sono state diverse affermazioni, su cui molta gente ha avuto da controbattere. Comune è infatti  il pensiero, secondo cui dietro questi atteggiamenti criminali ci sarebbe la televisione. I nuovi modelli televisivi porterebbero questi ragazzi ad imitarli. Dopo il fenomeno Gomorra, la serie tv più amata dagli italiani, le persone si appigliano a questo motivo, “è la serie tv la vera causa di tutto”, un capro espiatorio insomma.

A questo proposito ha rilasciato le sue convinzione uno degli attori protagonisti della serie, -appunto Gomorra- Salvatore Esposito, comunemente conosciuto come Genny: Quando i giovani sono sostenuti da due basi solide, ossia una famiglia sana e istituzioni presenti – che dovrebbero sempre tutelare e istruire i giovani – sanno riconoscere il bene dal male al di là di ciò che vedono in tv.Se invece – prosegue l’attore – anche solo una di queste basi manca (come purtroppo accade da anni) allora il problema non é una serie tv e diffidate di chi vi dice il contrario”.
Esposito risponde a diverse domande dei fan, ma sulle polemiche aggiunge: “In base ai recenti fatti di cronaca avvenuti a Napoli, Milano, Verona cosa mi sento di dire? Assoluta vicinanza alle vittime di questi ignobili atti e condanno con assoluta fermezza sia chi commette questi atti vili ma anche chi volta la testa dall’altra parte”.

Al centro di queste polemiche c’è  chi lo accusa, quindi, di dare il cattivo esempio ai giovani che nella vita reale fanno parte delle “baby-gang”. D’altronde se davvero questa polemica fosse reale allora si dovrebbe fare un discorso ben più ampio, che va dal parlare dei videogiochi, che al giorno d’oggi sono perlopiù violenti o parlare di qualsiasi altri film o serie televisiva in generale. La verità è che mancano dei valori di riferimento, delle istituzioni che dovrebbero coinvolgere i ragazzi, ma che invece lascia  dei vuoti che si trasformano in quello che ora vediamo e sentiamo. E quindi, quando usciremo da queste assurde convinzioni forse capiremo che il problema non ha niente a che vedere con tutto questo, ma con un problema reale, con un vuoto valoriale di cui forse nemmeno noi riusciamo a comprendere.

 

Martina Fiorentino

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