“A due anni dall’orrendo assassinio di Giulio Regeni l’Italia non dimentica. L’impegno per la ricerca della verità continua”. Cosi si è espresso su twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ricorda l’orrendo assassinio di Giulio Regeni .
Giulio Regeni è stato ucciso per le sue ricerche, ed è certo il ruolo dei Servizi. Lo mette nero su bianco il procuratore Giuseppe Pignatone, che in una lettera al Corriere della Sera e a Repubblica parla di nuovi elementi dell’inchiesta. Il movente, “pacificamente da ricondurre alle attività di ricerca effettuate da Giulio nei mesi di permanenza al Cairo”, e “l’azione degli apparati pubblici egiziani che già nei mesi precedenti avevano concentrato su Giulio la loro attenzione, con modalità sempre più stringenti, fino al 25 gennaio”, sono “punti fermi”.E di speculazioni ne vengono fatte tante sul conto di Giulio: la stampa locale, citando fonti della sicurezza, punta a screditarlo e viene fatto passare, a seconda delle occasioni, come un collaboratore dei servizi segreti stranieri o una spia. Oppure Giulio avrebbe pagato con la morte una vita dissoluta e cattivi rapporti con alcuni abitanti del quartiere in cui viveva. In una nota diffusa il 18 gennaio, firmata da vice-cancelliere, Stephen J Toope, insinua che la tutor di Regeni e’ vittima di “una vergognosa campagna di maldicenze e calunnie, a fini politici per giustificare l’assenza di progressi nelle indagini” da parte degli inquirenti italiani, che solo una settimana prima, a due anni dall’assassinio di Regeni, ha acconsentito a farsi interrogare.