Si terrà mercoledì 31 gennaio, alle 11.00, presso la sala Nassiriya del Consiglio Regionale della Campania, al Centro direzionale di Napoli, isola F13, la conferenza stampa sulle prestazioni sociali dell’Inps per le persone detenute. L’iniziativa è promossa dal Garante dei diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello, e dalle Acli della città metropolitana di Napoli.
Durante la conferenza stampa verrà presentato il ricorso, promosso dalle Acli provinciali di Napoli, che mira a portare di fronte alla Corte costituzionale l’articolo 2 della Legge Fornero, che ai commi 58 – 63 dispone che per alcuni gravi reati il condannato si veda privato delle indennità di disoccupazione, assegno sociale o pensione per gli invalidi civili qualora ne fosse beneficiario. L’articolo di legge citato prevede che la sospensione di questi trattamenti sociali avvenga non soltanto come sanzione accessoria disposta dal giudice, ma addirittura come provvedimento disposto d’ufficio dall’Inps.
La conferenza stampa verrà introdotta dal Garante dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello. Interverranno il presidente provinciale delle Acli Napoli Gianvincenzo Nicodemo, il vicepresidente del consiglio regionale Tommaso Casillo e Rita Bernardini, già parlamentare radicale, da anni impegnata nel settore dei diritti delle persone detenute. Interverrà Maurizio D’Ago, legale delle Acli Napoli.
“La tutela dei diritti delle persone detenute – ha dichiarato Samuele Ciambriello, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale – è tra i compiti che il Consiglio regionale si è dato nel momento in cui ha istituito il Garante”. La scelta di un’istituzione come il Consiglio regionale di dotarsi di un garante dei detenuti si fonda su di un’esigenza sociale: “Il mondo della detenzione – continua Ciambriello – è un mondo in cui è presente una grande rimozione collettiva. Il carcere non è la vendetta dello stato nei confronti di chi delinque, ma è lo strumento attraverso cui la Repubblica, nell’espiare la pena, mira alla rieducazione del condannato”.
In merito al ricorso promosso dalle Acli sulla Legge Fornero il presidente delle Acli Napoli ha sottolineato come il provvedimento “ha interessato 15.000 detenuti. 15.000 persone si sono viste revocare i trattamenti sociali che, a prescindere dai reati commessi, sono sostegno per le famiglie. Dove non arriva lo Stato – ha dichiarato Nicodemo – arrivano le Mafie e abbiamo il dovere di guardare con attenzione ai fenomeni sociali connessi con la detenzione”. Il presidente delle Acli Nicodemo ha inoltre sottolineato come “nello scorso mese di novembre il giudice del lavoro di Teramo ha disposto il reintegro della pensione sociale ad un detenuto, ritenendo la procedura attuata dall’Inps illegittima; è stata presentata anche una interrogazione parlamentare firmata Giachetti”.