Si è tenuta oggi,Mercoledi 31 Gennaio 2018, nella sede del Consiglio Regionale della Campania la conferenza stampa del Garante dei detenuti Samuele Cimabriello. La riunione aveva un’unica direzione comune.; le parole del Garante viaggiavano sul binario che non si ferma alla fermata della Legge Fornero che intende revocare alcune prestazioni assistenziali, quali l’assegno sociale, la pensione sociale, le prestazioni a favore degli invalidi civili e quelle ad esse equiparate.
“Non si comprende come si possa revocare una prestazione a carattere assicurativo quando il soggetto interessato ovvero il detenuto ha in precedenza versato i contributi per godere di quelle prestazioni. Così facendo anche un eventuale coniuge del reo ovviamente estraneo al reato, diventa vittima della legge Fornero. Bisogna parlare del carcere, ma non come se fosse una discarica sociale! ” spiega il Garante Ciambriello.
Molti ospiti impegnati nel settore, hanno preso parte alla conferenza spiegando il proprio punto di vista a riguardo. Il primo a prendere parola è il Presidente Provinciale delle Acli Napoli, Gianvincenzo Nicodemo che ha dichiarato: “ La percezione del Garante è giusta, ovvero il carcere sembra ormai una discarica dove si butta ciò che non serve. Abbiamo individuato nella riforma Fornero dei principi assolutamente anticostituzionali e intendiamo batterci. A troppe persone hanno tolto dei benefici previdenziali, ma non si capisce che togliendo ad un detenuto che puo’ essere un padre viene penalizzata anche una famiglia.”
” Non avevo dubbi che eleggere Ciambriello come Garante dei Detenuti fosse la scelta giusta…
Io non riesco a capire come una Legge possa togliere un diritto ad una persona che ha commesso un reato ma che sta già pagando con il carcere. Non riesco a individuare la ratio. “ spiega Il Vice Presidente del Consiglio Regionale Tommaso Casillo, da anni impegnato nel settore delle persone “diversamente libere”.
Alla conferenza era presente anche Rita Bernardini :politica italiana e membro coordinatore della Presidenza del Partito Radicale. L’ex deputata ha arricchito l’incontro con il suo pensiero affermando : ” Ci sono altri decreti da affrontare per fare una riforma completa nel nostro ordinamento penitenziario. In molte carceri è partito lo sciopero della fame da parte dei detenuti. Mancano 45 giorni alle elezioni, per questo chiedo un supplemento di lotta da parte degli esponenti delle Acli e di tutti quelli che hanno preso a cuore la situazione. Sono stati inviati circa 15.000 nominativi di detenuti all’Inps affinchè venissero abolite le pensioni. In molti casi senza ricevere nemmeno una comunicazione; quest’ultima avveniva solo ed esclusivamente nel caso l’ex detenuto si fosse recato a chiedere informazioni vedendosi privato di quel che in realtà gli spettava. Bisogna provvedere ad una cancellazione di questo decreto vista l’incostituzionalità di questa normativa della Fornero. “
” Bisogna revocare questa norma che costituisce una vera e propria ingiustizia. E’ un momento delicato, ma nello stesso tempo decisivo per riprendere un diritto di quelli che ormai sono visti come gli “ultimi della terra” e che purtroppo non godono dell’empatia della popolazione. Qui si parla del privare un detenuto e la propria famiglia del necessario per vivere. Il principio di legalità è un principio cardine. Sostenere questo ricorso significherebbe tanto! ” hanno concluso l’Avvocato Maurizio D’Ago e la consulente legale Luisa Santucci.
Sfugge a tutti quindi la Ratio della norma visto che nel momento in cui si priva una famiglia del necessario per vivere non si sta facendo altro che fare un favore alla Mafia. Queste famiglie come riuscirebbero a vivere? Sarebbero obbligate a chiedere la settimana alla Mafia e quindi incentivati a commettere altri reati?
Sembra doveroso riprendere la frase del Garante Ciambriello: ” Privare un uomo della propria libertà per aver commesso un reato è giusto, ma privarlo anche della dignità è troppo.”