Dal Jobs Act, passando per sorriso e cambiamento, ottimismo e scuola, adesso e avanti, bellezza e comunicare, sono le dieci parole chiave che contraddistinguono lo storytelling di Matteo Renzi, le ha messe insieme il linguista Massimo Arcangeli che con un gruppo di giovani universitari ha analizzato per un anno e mezzo l’evoluzione del linguaggio del segretario Pd, i tweet, i post su Facebook, i gesti e anche gli abiti. Il lavoro è racchiuso nel libro ‘Il linguaggio secondo Matteo. Il Renzi 2018. Parole e pose’ che uscirà per Castelvecchi ad aprile.E’ il primo capitolo di una collana dedicata ai politici, il prossimo sarà Matteo Salvini. “Renzi è stato attento a costruire una storia su di se’, come se mettesse insieme una serie per i libri o per la tv. Ha cercato di fidelizzare il pubblico come ha fatto Andrea Camilleri con Montalbano. Cosi’ come il lettore o lo spettatore pian piano si e’ fidelizzato al siciliano, così ha fatto lui insistendo su alcune parole chiave. Ma ora deve inventarsi una storia nuova“, così spiega Massimo Arcangeli. Il libro è una sorta di ‘Renzese’ che sta diventando un work in progress, vista la campagna elettorale e che “aggiorneremo fino all’ultimo”, spiega il linguista.
Il libro sarà presentato al primo festival della lingua italiana che si terrà a Siena dal 5 all’8 aprile.
