L’Italia delle litigiosità sociali non smarrisce per fortuna la percezione di alcuni valori fondamentali e non negoziabili come la tutela dei minori.
Il dato emerge implicitamente dall’annuale rapporto presentato al Parlamento dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Nell’arco di un anno, sono quadruplicate le segnalazioni per casi di violazione o di rischio di violazione dei diritti dei minori. Dal marzo 2012, quando il Garante ha cominciato ad essere pienamente operativo, fino al 31 dicembre 2013, sono pervenute all’Autorità 238 segnalazioni, di cui 45 nel 2012 e 193 nel 2013. La maggior parte è stata inoltrata dai genitori, con una sostanziale parità tra padri e madri. Numerose sono state anche le segnalazioni partite dai cittadini, a titolo personale o con un’azione di gruppo. Poche le denunce anonime, mentre nessun minorenne si è rivolto direttamente al Garante, sebbene questa possibilità sia prevista e promossa dalla legge istitutiva.
Tuttavia a un diffuso senso civico corrispondono spesso il sentimento di sfiducia negli organismi dello Stato e degli enti locali, chiamati ad intervenire nei problemi di ordine prettamente familiare. Dall’analisi degli esposti emerge il malcontento, spesso rancoroso, nei confronti delle comunità educative. Si contestano inoltre i provvedimenti dei Tribunali per i minorenni in ambito civile e si svaluta, talvolta fino all’oltraggio, il lavoro degli assistenti sociali.
Sono emblematiche, in tal senso, le 55 segnalazioni all’Autorità che riguardano i figli contesi tra genitori a seguito della loro separazione che, unite alle 14 relative ad altrettanti episodi di sottrazione internazionale di minorenne, costituiscono il 36% del totale delle segnalazioni pervenute nel corso del 2013.
Rilevanti, per il numero che raggiungono, sono anche le denunce che riguardano i mass media: soprattutto programmi televisivi andati in onda sulle reti nazionali pubbliche e private che non appaiono adatti a un pubblico di minori o
trailer ritenuti altrettanto inappropriati alla visione dei più piccoli, proposti nelle sale cinematografiche prima delle proiezioni di film per bambini. In questi casi, l’Ufficio ha inoltrato la segnalazione per competenza al Comitato media e minori.
Delle 193 segnalazioni del 2013, 38 sono state inoltrate ai Garanti regionali e delle Province autonome per competenza territoriale, e hanno riguardato in particolare tematiche scolastiche e casi di figli contesi. Il Garante regionale al quale sono state inviate più comunicazioni è quello del Lazio.
Nel corso della sua relazione il Garante nazionale, Vincenzo Spadafora, ha voluto ricordare anche quanto pesi sull’efficacia degli interventi il continuo taglio delle risorse e la scarsa attenzione dei governi sui temi dell’infanzia.
I risultati della rilevazione hanno restituito un’immagine dell’Italia attuale e il possibile identikit dell’Italia futura, da costruire, auspica Spadafora, con il contributo dei principali attori istituzionali. Di fronte c’è la necessità di comprendere i nuovi modelli familiari, l’inedito rapporto genitori-figli, le politiche di accoglienza per i minorenni stranieri, il ruolo di internet e dei social network nelle dinamiche relazionali tra gli adolescenti, le aspettative degli adulti e le sensibilità delle nuove generazioni.