“Sul merito dell’inchiesta di Fanpage sono felice che si siano smascherati contesti di illegalità, ma sull’aspetto della correttezza della legge, l’agente provocatore non corrisponde alle nostre regole processuali e legali” . Cosi si è espresso il procuratore antimafia Federico Cafiero De Raho esprimendo le sue considerazioni in merito all’inchiesta giornalistica di Fanpage sui rifiuti in Campania.
“L’agente provocatore è colui che interviene creando una situazione di illegalità e questo non è consentito da nostro ordinamento. Anche dove la legislazione prevede per le indagini un infiltrato o un agente sotto copertura, si prevede che l’agente interviene per acquisire elementi di prova in relazione a traffici illeciti, che sono già in corso. Creare-conclude il procuratore– la situazione di illegalità non è consentito perché determina un concorso nel reato”.