Si è spento all’età di 88 anni in un ospedale romano Carlo Ripa di Meana.Nato a Pietrasanta, in Toscana, il 15 agosto 1929, secondo di sette fratelli, Ripa di Meana faceva parte della famiglia dei marchesi di Meana; sua madre Fulvia Schanzer era figlia del parlamentare e ministro giolittiano Carlo Schanzer. Radici che fecero di lui un nobile progressista che si avvicinò prima, negli anni ’50, al Pci, poi alle idee socialiste fino a entrare nel comitato centrale del Psi agli inizi degli anni Sessanta e ad essere eletto, 10 anni dopo, nelle elezioni regionali del 1970 in Lombardia, consigliere del partito socialista
Nell’arco di quel decennio fu in stretto contatto con alcuni dei personaggi più in vista del mondo culturale dell’epoca, dall’architetto Vico Magistretti allo scrittore Luciano Bianciardi, ai giornalisti Camilla Cederna, Giorgio Bocca, Lina Sotis, alla designer Gae Aulenti, con la quale ebbe una lunga relazione. Dal 1974 al 1979 – anni in cui politicamente si avvicinò alle idee di Bettino Craxi, conosciuto molto tempo prima a Praga – fu presidente della Biennale di Venezia. Nel giugno 1992 fu nominato ministro dell’Ambiente nel governo Amato, incarico che lasciò nove mesi dopo, schierandosi contro il cosiddetto “colpo di spugna”, il decreto che sotto tangentopoli depenalizzava il finanziamento illecito ai partiti. A metà degli anni ’90 iniziò un nuovo percorso politico con i Verdi, di cui fu portavoce nazionale e poi nuovamente europarlamentare fino al giugno 1999. Da questo momento l’impegno per l’ambiente e la tutela del paesaggio divennero prioritari, portandolo alla presidenza di Italia Nostra.