In Italia 4 italiani su 5 sono proprietari della casa nella quale vivono: una percentuale più alta della media europea dove sono in media il 70% e ancora meno in alcuni paesi come Germania (52%), Gran Bretagna (64,6), Francia (64,3%). A fotografare la situazione (dati 2016) il centro di ricerca Ref per il Rapporto Coop 2017. Prime le regioni del Sud: in testa il Molise con il 93,1% di proprietari, seguito da Abruzzo (88,1%), Basilicata (87,3%), Sardegna (87,6%). Ultimi in classifica valdostani (72,2%) e campani (70,3%) con percentuali comunque più alte della media Ue.
Il mercato immobiliare è ripartito e continuerà a crescere quest’anno e il prossimo fino a raggiungere la cifra nel 2019 di quasi 600 mila compravendite (597 mila). E’ la previsione contenuta nel Rapporto Coop 2017 basata su dati immobiliari elaborati dal Ref. Nel 2016, le compravendite immobiliari erano state 534 mila. Nella maggior parte delle città italiane negli ultimi due anni sono diminuite nettamente le annualità di stipendio necessarie per acquistare una casa: a Roma per esempio dalle 8,9 annualità necessarie nel 2015 si è scesi a 6,8 annualità; a Milano da 9,7 a 7; a Palermo da 3,6 a 2,8.. I prezzi, invece, non sono scesi molto ad Aosta dove nel 2006 si comprava casa con sette annualità di stipendio e oggi ne servono ancora 5,6 (erano 6,2 lo scorso anno). Situazione simile si trova a Cagliari. Come abbiamo visto il trend in discesa ha riguardato tutte le grandi città italiane quindi non sorprendono i centri urbani più cari: a Roma servono ancora 10,1 annualità (dalle 14,2 del 2006), a Milano ne servono 9 dalle 13,7 del 2006. Qui il metro quadrato ha visto prezzi in discesa, ma meno che in provincia o in altre città.