Assolto con formula piena. E’ così che si chiude la vicenda che nel 2009 portò all’arresto, insieme ad altre 14 persone, dell’allora presidente della Provincia di Benevento, oggi Commissario straordinario, Aniello Cimitile, per questioni riguardanti le cosiddette ‘ecoballe fuorilegge’.
II pm Ernesto Sassano aveva chiesto poco più di un mese fa l’assoluzione per tutti gli imputati e il giudice monocratico, Giustina Caputo ha accolto la tesi. La decisione scaturisce dalla sentenza che, lo scorso 4 novembre, ha assolto tutti gli imputati del procedimento “madre” sui presunti illeciti nella gestione del ciclo dei rifiuti. In merito alla questione, abbiamo ascoltato il parere del diretto interessato.
Presidente, finalmente giustizia è fatta.
«Si, giustizia è stata fatta»
Auspicava questo verdetto e dunque l’esito positivo della vicenda?
«Sinceramente si, perché sono sempre stato consapevole di essere estraneo ai fatti ed ho sempre confidato nella giustizia. Ora attendo di conoscere le motivazioni della sentenza ma la decisione della piena assoluzione da parte del Tribunale di Napoli è un fatto di enorme importanza.»
Per quale motivo?
«Perché questa decisione mi ripaga per tutte le prove che, insieme alla mia famiglia, ho dovuto affrontare in questi anni. Sono contento inoltre perché vedo finalmente riconosciuta la mia totale estraneità ai fatti che mi erano stati addebitati.»
In cuor suo resta un po’ di amarezza?
«È innegabile. La mia amarezza deriva soprattutto dal fatto che durante tutti i giorni in cui sono stato privato della mia libertà, non ho avuto la possibilità di svolgere le mie funzioni istituzionali. Per uno come me che avverte forte il senso del dovere e delle istituzioni, non esiste dolore più grande.»