“A nome del Consiglio regionale della Campania esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Luigi Necco che ci addolora profondamente”.Così dichiara la Presidente del Consiglio, Rosetta D’Amelio.
“Uno dei volti più noti del giornalismo televisivo, ricordiamo tutti i collegamenti dagli stadi di Napoli e Avellino. Ma – sottolinea D’Amelio – Necco non era solo un bravissimo giornalista sportivo. Sorridente, pungente, lavorava sempre con passione, dalle telecronache sportive alle inchieste sui fatti di cronaca. Per lui, sino alla fine, fare il giornalista significava raccontare, indagare, capire ciò che accadeva, testimoniava un impegno civile, una tensione ideale con la quale affrontava temi delicati, come ad esempio le inchieste sulla camorra degli anni 80 o sul terremoto in Irpinia.”
“Lo conobbi quando venne in Irpinia, subito dopo il terremoto e ricordo – continua D’Amelio – quando nel 1981 fu sparato alle gambe a Mercogliano, uscendo dal ristorante dove solitamente andava prima di iniziare la telecronaca dell’Avellino. Gli inquirenti all’epoca non ebbero dubbi che quel brutto episodio era da collegare alle inchieste che Necco stava facendo sulla camorra. E lui non si fermò, continuò a scrivere”.
“Il mio mestiere è questo, disse Necco nel 2006 riferendosi a quell’episodio, o lo faccio così o è meglio non farlo proprio. Una lezione e uno stile di vita – conclude D’Amelio – che ci lascia e che va trasmesso alle giovani generazioni”.