C’è una foto che ha fatto il giro del mondo, mostra un bambino addormentato e racchiuso in una valigia, trasportata dal padre, in quella valigia vi è racchiuso tutto il dolore del mondo. Quel bambino scappa da un conflitto in atto, scappa dalla guerra in Siria. Una foto che racconta il dramma di migliaia di civili siriani, in fuga dalla regione della Ghouta orientale, bombardata dalle forze legate al regime di Bashar Assad e dai caccia russi. Ma questi sono i momenti più duri, quelli della «resa dei conti», in cui il regime vuole stanare gli ultimi gruppi di resistenza islamica, che si nascondono nelle case, negli scantinati, nei magazzini.
Le truppe di Bashar avrebbero permesso la fuga dei civili, a piedi, attraverso «corridoi umanitari» che passano dalla città di Hamuriya, al centro dell’area di Ghouta che non è sicura da percorrere a piedi: sembra che circa 20 mila siano riusciti ad andarsene, e il bimbo nella valigia è uno di loro. Uomini, donne e bambini camminano sotto il peso di coperte, borse e zaini, mentre percorrono una strada sterrata. Il mondo è tutto li. In Siria il conflitto sanguinoso prosegue da sette anni, infatti la guerra civile risale al 15 marzo 2011. La guerra, l’odio, la prevaricazione, la violenza continuano nel mondo da ben sette anni, e che viene racchiusa in una foto, la quale parla al cuore più di quanto possano fare le parole, in una valigia che diventa una culla di un bimbo ignaro del dolore, del sangue che vi è la fuori. Ed un padre che nella valigia ha messo il suo tesoro più prezioso, lo porta via dalla guerra, cerca di salvargli la vita in una borsa di pelle. Basta, semplicemente, dire che l’immagine è divenuta virale nel web, sopratutto sui social mentre in Siria si continua a morire, infatti, a tal proposito Save The Children, ha dichiarato che ‘sono stati circa 350mila i civili intrappolati nel Ghouta orientale a causa dei bombardamenti intensi delle ultime ore. Se le notizie sugli ultimi attacchi aerei nel Ghouta Orientale saranno confermate, ieri in Siria sono morti altri 100 civili, di cui decine di bambini. Bambini che si uniscono ai 60 uccisi nel solo mese di gennaio e alle migliaia di vittime di questa guerra. È un eccidio peggiore di quello di Aleppo’.