“Non ho ricevuto alcuna educazione artistica: all’epoca in cui taggavo i treni a New York, non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei espresso su tela”.Questo dice di sè e della sua carriera, JonOne che inizia nel posto più usuale del mondo, ovvero dai muri di Harlem per poi svilupparsi nelle gallerie di tutto il mondo, da Hong Kong a Zurigo, da Los Angeles a Tel Aviv, da Seoul a Mosca, insomma in tutto il globo. E’ l’artista più ricercato, il più esaltato, il più eclettico. Si intitola, infatti, “Niente può fermarmi”, la nuova mostra personale dell’artista che fin dai suoi esordi nella bella New York ha saputo legare come pochi, in modo perfetto graffiti ed espressionismo astratto.Di origini dominicane, JonOne (John Andrew Perello, 1963, New York, USA) è nato e cresciuto ad Harlem prima di trasferirsi a Parigi, la capitale dell’arte, dove attualmente vive e lavora. L’artista ha esposto in tutto il mondo, basta citare “Born in The Street” alla Fondation Cartier e “Le Tag Collection Gallizia” al Grand Palais entrambe a Parigi nel 2009, vanta inoltre collaborazioni ad alto contenuto artistico e creativo con aziende del calibro di Guerlain, Air France, Lacoste e Perrier. Ma la sua carriera inizia sui muri del suo quartiere, dove fa graffiti che fanno il giro del mondo. Lo stile dell’artista si forma attraverso la calligrafia, il colore e la materia pittorica, che ricoprono l’opera e la rendono unica. Le opere così dinamiche ricordano le complesse evoluzioni del free jazz così come l’incontro fra jazz e hip hop che ha caratterizzato parte della scena musicale americana degli anni ’80. E’ stato un vandalo da ragazzo, un vandalo che usava l’arte e imbrattava i muri e ha fatto di ciò la propria arte, il proprio lavoro nel mondo. Oggi giunge in Italia da Parigi, infatti espone nella Capitale a portare i colori vivi della sua tela perchè niente e nessuno può fermarlo, e questo è un monito, uno stile di vita che rende la grande bellezza della vita.
