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L’arrivo della Pasqua in Campania e in particolare a Napoli, segna l’usanza di visitare, attraverso un pellegrinaggio, sette chiese diverse

L’arrivo della Pasqua in Campania e in particolare a Napoli, segna l’arrivo della primavera e porta con se numerose tradizioni, culinarie e spirituali, alcune delle quali sono rimaste immutate negli anni.

I riti della settimana che prepara alla Pasqua, cominciano la domenica delle Palme con la benedizione dei rametti di ulivo e terminano il Lunedì in albis, ovvero il lunedì di pasquetta, con una gita fuori porta.

In modo particolare però, il popolo partenopeo è affezionato al giovedì santo. In questa giornata c’è l’usanza di visitare, attraverso un pellegrinaggio, sette chiese diverse. I primi cenni storici di questo particolare pellegrinaggio risalgono al 1552. All’epoca, San Filippo Neri chiese di visitare in un solo giorno, le sette chiese più importanti di Roma, opponendosi ai festeggiamenti pagani del carnevale e spostando l’attenzione sui luoghi sacri della città romana. Soltanto successivamente il rito si estese anche in altre città di origine cristiana.Questo rito a Napoli viene definito “il rito dei sepolcri”. La tradizione vuole che il fedele entri nelle diverse chiese e reciti in ognuna di esse il Gloria, l’Ave Maria e il Padre nostro, chiedendo benevolenza al Signore. L’ultima chiesa nella quale si entrava, era solitamente la chiesa di San Francesco di Paola. Essa rappresenta la più importante chiesa di Napoli del periodo neoclassico italiano. Una struttura ottocentesca che ricorda il Pantheon romano sia all’esterno sia all’interno, situata al centro di piazza Plebiscito difronte al Palazzo Reale.

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