Traffico ferroviario molto rallentato, voli annullati, scuole chiuse:per lo sciopero proclamato dai sindacati contro la politica economica del presidente Macron.
L’agitazione ha tenuto fermi treni, aerei, servizio scolastici e sanitari, e rappresenta l’inizio di una serie di 36 giorni di sciopero in tredici settimane. I sindacati chiedono il ritiro della riforma delle ferrovie pubbliche che prevede per il settore la soppressione dello Statuto dei lavoratori e l’apertura alla concorrenza.
La società francese per il trasporto ferroviario, interamente di proprietà pubblica, ha visto crescere negli ultimi venti anni il deficit di bilancio da 20 a 50 miliardi di euro, “per un servizio pubblico di qualità e per la difesa del loro statuto”, secondo le parole d’ordine delle 180 manifestazioni previste in tutto il Paese. Quelle di Parigi – da una parte gli “cheminot”, i ferrovieri, dall’altra gli statali (ospedalieri, insegnanti, impiegati ma anche studenti) – convergeranno nel primo pomeriggio alla Bastiglia. Per quanto riguarda di ferrovieri, si tratta – secondo i 7 sindacati che partecipano alla mobilitazione – di un “primo avvertimento” in vista dei tre mesi di agitazioni “a macchia di leopardo” (2 giorni su 5) previste da aprile a giugno. Di fronte alla protesta unitaria, la prima grande sfida sociale per il presidente Emmanuel Macron, il governo dichiara “fortissima determinazione a proseguire le trasformazioni” della Francia, assicurandosi – “che i fili della concertazione e del dialogo siano sempre in funzione”.