Una pena “che non è aperta alla speranza non è cristiana e non è umana”, ha ribadito papa Francesco ieri dal carcere di Regina Coeli, dopo aver lavato i piedi a dodici detenuti tra cui due mussulmani. Oggi la via Crucis nel carcere di Poggioreale ha avuto momenti intensi di partecipazione e di emozione. La Croce come luogo della misericordia, del volersi bene. Alla presenza dei cappellani don Franco, don Giovanni e padre Massimo, di don Tonino Palmese, vicario della carità della diocesi di Napoli, del direttore del carcere Maria Luisa Palma e del Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello e di un nutrito gruppo di detenuti, si sono aggiunti alcuni familiari delle vittime innocenti della criminalità.
Il cammino della croce ha visto protagonisti i detenuti, nelle preghiere e nei commenti. Si sono alternati i vari padiglioni: Roma, Firenze, San Paolo, Italia, Salerno, Venezia, Livorno, Milano, Napoli, Genova, la polizia penitenziaria e il personale medico. La meditazione sulla Passione di Cristo ha portato al loro cuore la forza e il coraggio per superare le prove della vita, pensare agli errori commessi, chiedere perdono per il male commesso.
I detenuti, reclusi, ma non esclusi, nemmeno dalla misericordia di Dio, alla fine della liturgia hanno scambiato un segno di pace con i familiari delle vittime innocenti. Le lacrime degli uni e degli altri sono identiche. Vittime e carnefici sono uniti nel supplizio della Croce. Toccante la testimonianza di due di loro dall’altare. I detenuti, in piedi, ad applaudire per diversi minuti.
Prima della benedizione, don Tonino Palmese ha unito Vangelo e Costituzione nel dire che le parole “nient’altro….per indicare la nullità delle persone, sono da sostituire con le parole Tutt’altro, per indicare diritti e doveri di tutti, dignità che non può essere negata, potenzialità della persona. Con la Croce c’è un destino che determina le stesse sofferenze, un volersi bene condiviso.” Ha infine detto con gioia e speranza che il Cristo sulla croce indica che ce la possiamo fare!
“A volte capita di sentirsi delusi, sfiduciati, abbandonati da tutti: ma Dio non si dimentica dei suoi figli, non li abbandona mai”, come sono vere queste parole di Papa Francesco.