L’arte maestosa di Giudo Pecci, sarà ospite al MANN, con la mostra :“Di Roma, di Napoli e d’altre cose sparse” , partita il 5 aprile scorso e che resterà in “gara” fino al 7 maggio. Il Direttore del MANN, Paolo Giulierini, dichiara in merito alla mostra dell’artista: “la propensione dell’Archeologico a ricollegare il passato ed il presente, infrangendo le barriere temporali per affermare l’universalità delle espressioni della Cultura” mentre lo stesso Pecci, afferma: “In questa esposizione ho trasferito la mia visione di due città amatissime, ricche di stratificazioni storiche è una visione inscindibile dalle innumerevoli tracce di antichità, che emergono quotidianamente e vanno sottratte all’oblio”. In tal modo, l’artista, in ordine volutamente sparso, ripropone pezzi sparsi immaginifici, che spaziano dalle suggestioni letterarie del Satyricon di Petronio al mistero mitico della Sibilla Cumana, al fine di costituire un’ampolla di senso, un desiderio inesausto di sopravvivenza . E sono i frammenti che riguardano due eterne capitali d’Italia, Roma e Napoli, due poli opposti ma quanto mai vicini, che compongono la narrazione del personale legame di Pecci con la tradizione. A riempire la personale di Pecci ci pensano le tele e le carte di dimensioni diverse e frammenti di argilla, per l’appunto ”cose sparse”, in “ un insopprimibile bisogno di erranza che si nutre di suggestioni diverse: dalla poesia alla musica, dal cinema al proprio vissuto quotidiano”. Un’arte che si va dispiegando attraverso i colori, le forme e le geometrie “distrutte” che riportano in auge due città, una Roma metropoli del mondo, e una Napoli città di una bellezza infinita fatta di sole e di mare, ma sopratutto di persone.