“Giada aveva 26 anni. Molisana , fuori sede a Napoli. Pare che abbia fatto sapere che oggi avrebbe discusso la tesi. Il fidanzato l’ha inseguita, lei ha cambiato direzione per non lasciarsi prendere. Poi il vuoto. Pare sia questa la dinamica che ha portato via una ragazza nel plesso universitario di Monte Sant’Angelo. Un assurda giornata. Perché mentire alla famiglia? Perché non raccontare la verità di come vanno i propri esami, i propri studi? Eppure tutti dovremmo fermarci , pensare che tutto questo non va bene. Chiederci perché a 26 anni ti senti sola nelle scelte? Perché ci si chiude? Perché le paure della generazione non vengono affrontate? Sembra ormai che tutti debbano abituarsi a vincere, quando invece non bisogna aver vergogna di perdere, di arrivare secondi, di cadere”. E’ questo il pensiero di Salvatore Salzano ,che ha espresso il suo cordoglio nei confronti della studentessa che si è suicidata oggi all’università “Federico II” a Napoli
“Quando-continua Salzano-mi occupavo di politica universitaria, alla base si poneva sempre lo stare insieme, bisognava ascoltare prima di prendere qualsiasi decisione. Un tempo le giovanili di partito servivano anche a questo, a vivere i processi e cercare anche di stare dalla parte giusta. Domandiamoci oggi se questo sistema educativo va bene, se dall’altra parte della solitudine c’è qualcuno pronto a tendere mano. Le mani, simbolo di pace e di presenza.
Un abbraccio ovunque tu sia”