Incertezza e disincanto caratterizzano oggi il sentiment degli Italiani in vari ambiti della società. La globalizzazione e lo sviluppo di internet e dei social network stanno portando a cambiamenti irreversibili nell’economia, nella politica e nell’informazione. E’ un processo inarrestabile che si accetta ma a cui ci si adatta a fatica.
Sono questi i risultati dell’Osservatorio Ipsos e Comieco sul Senso Civico di quest’anno presentato a Casa Museo Manzoni di Milano. Forte contraddizione emotiva che caratterizza in generale l’atteggiamento degli intervistati e crescente sfiducia nei confronti dell’altro: perdono credibilità la classe politica e dirigenziale – solo l’1% degli intervistati le ritengono esempi di senso civico – le Istituzioni e gli organi di informazione a favore di un accentuato individualismo e ripiegamento su se stessi. Il punto di riferimento diventa ancor di più la famiglia, centro delle proprie attenzioni e origine dei valori, dei comportamenti e del senso civico. Ma forse il dato più preoccupante è quello sul rigetto della democrazia, mentre un terzo degli italiani ritiene giusto evadere le tasse.
Tende a prevalere tra la popolazione italiana l’idea che le nazioni debbano contare di più in Europa (79%), ma dall’altro lato emerge un atteggiamento di apertura: oltre due terzi ritengono impraticabile il protezionismo e il 70% pensa che sia doveroso accogliere chi scappa da guerre e carestie. Rispetto all’esterno emerge una netta divisione nell’opinione pubblica: il 40% vede l’apertura dell’Italia alle imprese straniere e al commercio estero come un’opportunità (per la maggioranza giovani, 48%, e laureati 58%), mentre in generale il 45% pensa che sia necessario proteggersi maggiormente.
Internet è uno dei principali pilastri della globalizzazione ed è percepito come molto positivo dai cittadini perché consente la partecipazione diretta della popolazione che può essere chiamata a esprimersi su argomenti importanti (65%) e permette la libera espressione attraverso i social network (59%). È per questo motivo che il 63% ritiene sbagliato limitare attraverso leggi la libertà di espressione su internet.
Commenta Nando Pagnoncelli di Ipsos: “Uno degli effetti della democratizzazione partecipata è infatti un’orizzontalità sociale che porta all’impoverimento delle competenze e a valutazioni semplicistiche di questioni complesse che riguardano la collettività (decisioni economico-politiche, assunti scientifici, ecc.). Questo fenomeno trova la sua maggiore espressione nella politica. Internet e i social network hanno ridotto le distanze tra l’elettorato e i leader, tutto è noto e visibile facendo venire meno quelle ‘aree riservate’ necessarie ai partiti e agli accordi tipici della politica. I partiti tendono a scomparire in un’ottica di popolocrazia che mette al centro l’individuo (67%) e mette in discussione il modello democratico attuale (66%).
Diventa centrale il tema delle competenze ma anche qui emerge una contraddizione: se il 40% pensa che le persone debbano sostenere esami di cultura politica e generale per poter partecipare ai dibattiti pubblici, il 61% preferisce un leader politico onesto anche se poco competente piuttosto che con esperienza ma dalla dubbia onestà.
Questo contesto intacca solo parzialmente il senso civico e la sfera valoriale degli italiani. La socialità ristretta (famiglia, amici intimi) si conferma al primo posto nelle priorità degli intervistati, evidenziando la tendenza a ripiegarsi su se stessi (37%) e al familismo; per il 28% degli intervistati (dato quasi triplicato dal 2001 ad oggi) la principale responsabilità di una persona è verso la propria famiglia e i propri figli e non verso la collettività. Secondo gli intervistati, inoltre, è proprio in famiglia che si forma la propria personalità (63%) e la propensione al senso civico (60%). Non è tuttavia da sottovalutare il ruolo della scuola, ritenuta dal 65% degli Italiani il soggetto più idoneo a stimolare il civismo nelle giovani generazioni.
Un importante termometro del senso civico è la raccolta differenziata, confermatasi come una delle pratiche più semplici e immediate per contribuire al benessere della collettività e non solo un modo per smaltire i rifiuti. Tuttavia cambia la percezione rispetto alla collettività: se personalmente ci reputiamo molto sensibili e attenti alle questioni ambientali (90%), non altrettanto lo riconosciamo negli altri (41%).
“L’Osservatorio Annuale del senso civico, sostenuto da Comieco, ha fotografato, a partire dall’inizio del 2000, l’attitudine degli Italiani al civismo e all’educazione civica” ha commentato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. Ne hanno parlato, coordinati dalla giornalista del Corriere della Sera, Elisabetta Soglio, oltre a Montalbetti e Pagnoncelli, l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, Don Gino Rigoldi (Comunità Nuova), Alberto Martinelli (Università degli Studi di Milano).
In occasione della presentazione dell’Osservatorio è stato assegnato al giornalista del Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi, il Premio Montale Fuori di Casa di Milano e il Senso Civico; sezione nata nel 2017 per ricordare le parole con cui nel 1970 Eugenio Montale espresse, dalle pagine del quotidiano di via Solferino, il suo amore per Milano dovuto all’ “innegabile senso civico dei suoi abitanti”.
Introdotto dalla vicepresidente del Premio, Barbara Sussi, Schiavi ha dialogato con l’editore, saggista e poeta Arnaldo Mosca Mondadori. Il premio è stato conferito dalla presidente Adriana Beverini. E’ stato donato agli invitati l’ultimo libro di Schiavi “Meno male” di Sperling & Kupfer; un libro che vuole far riflettere su un fatto importante: l’Italia non è solo quella delle vite sbagliate che tanto spazio trovano su giornali e televisioni. Al contrario è piena di piccoli eroi della normalità, di esempi imitabili, di uomini e donne straordinari che non hanno storia perché nessuno li racconta; i quali trovano nel premio annuale alla Virtù Civica-Panettone d’Oro – di cui Assoedilizia, presieduta da Achille Colombo Clerici, e’ co-fondatrice – il giusto riconoscimento.
Achille Colombo Clerici