A Duma si contano ore in trepida attesa, di fatto si attende il nulla osta dalle Nazioni Unite, in modo da permettere al team dell’ONU – dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opac) possono accertare le condizioni di sicurezza a Duma, in modo da avviare le indagini sul presunto uso di armi chimiche nella località alle porte di Damasco. A riportare la notizie è stato l’ambasciatore siriano alle Nazioni Unite, Bashar Jaafari, in un intervento davanti al Consiglio di Sicurezza. Ieri «una squadra dell’Onu è entrata nella città del Ghouta orientale per valutare le condizioni di sicurezza sul campo», ha dichiarato il diplomatico, aggiungendo: in caso di via libera la missione d’inchiesta inizierà il suo lavoro oggi. Gli addetti ai lavori, dovranno accertare l’effettivo impiego di armi proibite denunciato durante l’attacco dello scorso 7 aprile, nel corso del quale sono rimaste uccise decine di persone. Proprio in seguito a questo attacco, nella notte tra il 13 e il 14 aprile, forze di Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno bombardato siti in Siria ritenuti arsenali di armi chimiche. Questa mattina, il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha detto che «gli attacchi con le armi chimiche non possono rimanere impuniti» e ha definito i raid «necessari e proporzionati». Nello stesso tempo ha sollecitato la ricerca di soluzioni pacifiche alla crisi. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha ribadito che: sono stati fatti se pur cauti, passi in questa direzione, la Germania come l’Italia non si è associata ai raid — che ieri, in un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin, ha affermato che «non si potrà aver alcun processo di pace in Siria senza la Russia». La signora Merkel, ha anche dichiarato che «nonostante le corresponsabilità di Putin a fianco del presidente siriano Bashar al Assad, bisogna continuare a dialogare e chiarire i conflitti e le diversità di opinioni». Nelle stesse ore, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che da tempo auspica un incontro con Putin, ha fermato l’ipotesi di possibili ulteriori sanzioni nei confronti della Russia, per altro ritenute già pronte sul tavolo del segretario al tesoro Steve Mnuchin. In tale prospettiva quello che ci si aspetta è il termine di ostilità dove la peggio è alla popolazione che da anni subiscono il duro ed irruento martellare di bombe e ordigni chimici, sganciate a discapito spesso di vittime innocenti, quali bambini.
Raffaele Fattopace