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CDM, VARATO IL DEF. GENTILONI: ” UN DEF PARTICOLARE, CHE NON CONTIENE LA PARTE PROGRAMMATICA DELLE RIFORME CHE SPETTANO AL PROSSIMO GOVERNO”

“Il Consiglio dei ministri ha approvati il Def, un Def particolare, come si dice in gergo a politiche invariate, che non contiene la parte programmatica delle riforme che spettano al prossimo governo”. Così  si è espresso il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al termine del Cdm, aggiungendo che “Nel Def c’è la fotografa della situazione tendenziale dell’economia italiana ed emerge un quadro positivo che riflette il buon lavoro fatto in questi 5 anni”, ha detto il premier. “Oggi fotografiamo con questo Def risultati molto rilevanti”. Secondo Gentiloni, quello del DEF è : “un quadro che ci dice che l’Italia è uscita finalmente dalla crisi economica più difficile dal dopoguerra, che la crescita è ripresa e si è andata consolidando, che il lavoro dall’inizio della legislatura è cresciuto recuperando circa un milione di posti di lavoro, che il deficit si è ridotto da circa il 3 a attorno al 2 e che anche il debito cresciuto enormemente tra il 2007 e il 2012-2014 si è stabilizzato e comincia a scendere”. Nonostante l’impatto degli aiuti alle banche, il Def registra una “over-performance della finanza pubblica dovuta ad una accurata gestione, che nulla ha tolto agli stimoli alla crescita”. Padoan ha ricordato il suo “motto del sentiero stretto, un equilibrio possibile ed efficace tra continuo risanamento della finanza pubblica e sostegno alla crescita, che ha a che fare con l’intonazione ma molto anche con la composizione della politica di bilancio, cioè cosa si è fatto con i soldi pubblici”, sia sul fronte del calo delle tasse sia su quello degli investimenti.
Il Pil, a legislazione vigente, crescerà all’1,4% nel 2019 e all’1,3% nel 2020, ha concluso Padoan.

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