Il 27 aprile del 1968 moriva monsignor Nicola Capasso, vescovo di Acerra dal 1933 al 1966. La diocesi lo ricorda il 27 aprile 2018 alle 18.30 con un convegno nella Biblioteca diocesana in piazza duomo. Introdotto dal vescovo Antonio Di Donna, interviene il prof Gennaro Niola, direttore del Museo diocesano.
Originario di Frattamaggiore, non lontano da Acerra, Capasso prese la guida della diocesi a soli 46 anni nel 1933. Operosità e rispetto dell’ortodossia furono al centro della suo servizio di vescovo, riservando particolare cura alla formazione dei sacerdoti, per i quali fu padre autorevole e affidabile. Non trascurò nulla della vita ecclesiale: attuò nuove relazioni con la società civile e a lui si deve l’ultimo Sinodo della diocesi. Uomo di cultura, scriveva personalmente il bollettino diocesano. Volle biblioteca e archivio della diocesi. Sensibile all’arte, ipotizzò un Museo diocesano, e un altro da dedicare al patrono sant’Alfonso. Povero e riservato, occupava solo una parte del palazzo vescovile.
Il ricordo di Capasso si lega ai giorni dell’eccidio di Acerra del 1943, durante i quali egli scese in strada, affrontò a viso aperto i soldati nazisti e come un padre fu vicino alla gente, fino a ricomporre egli stesso i cadaveri e a portarli al cimitero. Successivamente, rifiutò l’onorificenza per tale opera.
Partecipò a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II. A più di ottanta anni si dimise nel 1966 ritirandosi nella casa di famiglia a Frattamaggiore, dove morì il 27 aprile del 1968. E dove sulla sua tomba si recheranno in pellegrinaggio il vescovo e i sacerdoti della diocesi di Acerra sabato 28 aprile.