Sono sette gli stati d’animo che invadono la vita e riempiono di emozioni, e sono : la rabbia e l’invidia, la timidezza e la paura, l’orgoglio, la tristezza e la gioia.Ognuna diversa dall’altra, ognuna con un indirizzo diverso dove scappare, perchè ogni emozione è a se e ognuna nasce in modo diverso e cambia. Si passa dalla gioia al dolore, dalla paura alla rabbia fino all’invidia e alla tristezza per aver perso qualcuno, per no essere ciò che vorremmo essere e per mille altre ragioni. Proviamo queste emozioni d adulti, ma ancora ce li portiamo dietro da quando siamo piccini. Infatti, Stephanie Couturier, racconta tutto ciò nel suo libro: Il mio libro delle emozioni(Gallucci Editore) con i disegni di Maureen Poignonec – che aiuta i genitori con piccoli racconti di vita quotidiana, con protagonista la piccola Simona, in cui riconoscersi e vivere attraverso di lei. E infatti ci sono dei consigli da seguire, per gestire le emozioni dei più piccoli, ad esempio: la rabbia ad esempio si caccia con il respiro “ ecco come fare. Inspira forte con il naso, trattieni il respiro per due secondi e poi soffia dalla bocca un lungo filo d’aria. Fai respiri lenti e profondi per rilassarti e calmarti per tre volte e il mostro rabbioso volerà via” e con essa anche i pensieri. Un’altra emozione da temere è la timidezza, lo stare in disparte, che spesso nasconde una mancanza di stima per se stessi. Un piccolo consiglio, per la timidezza: strofina le mani più volte per farti coraggio e riacquistare fiducia in te stesso. E poi vi è l‘invidia, l’invidia per gli altri , per una cosa che vogliamo e non abbiamo, per ciò che vorremmo essere e che già qualche d’un altro è. E un consiglio per scacciare l’invidia: pensa alle cose belle della tua vita , e questo consiglio, è da sottolineare vale anche per i grandi, o forse di più per loro che ne sono pieni . Ultimo consiglio viene dato a che soffre di tristezza, di dolore e per quello non esiste un’età, e non esiste un consiglio preciso. Il più possibile dei consigli è quello di ricordare i momenti in cui si è stati felici, ma sopratutto far in modo che la malinconia sia sempre lontana da noi, sorridendo quando invece vorremmo solo piangere oppure piangere e insieme ridere e ridere piangendo, per mescolare la vita ella sua stessa trama.