La direzione del Partito democratico ha approvato all’unanimità la relazione del reggente Maurizio Martina. No a un governo con M5s ma anche al dialogo con il centrodestra. E’ questa la linea tracciata dal segretario reggente del Pd Maurizio Martina . Alla riunione ,davanti alla direzione del Pd, erano presenti il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e l’ex segretario Matteo Renzi, oltre ai ministri Dario Franceschini, Marco Minniti, Andrea Orlando, Carlo Calenda, Marianna Madia, Anna Finocchiaro.
“Questa direzione – ha sottolineato Martina – ci chiama a un confronto franco, sincero, a due mesi dal voto che ci ha consegnato una delle sconfitte più nette mai accadute nella nostra storia. Il voto ci pone domande cruciali sul destino del campo del centrosinistra”. “Non possiamo rimuovere quel che è accaduto: dobbiamo capire per cambiare”, aggiunge. “Non ce la caveremo solo con qualche mossa tattica”, ma serve un ripensamento netto su come si sta insieme, su come ci si confronta e si prendono le decisioni dopo essersi ascoltati e aver fatto un confronto con la voglia di costruire una risposta insieme non solo con rapporti di forza”. Con M5s “capitolo chiuso”, ha sottolineato . “Parlavamo – ha continuato il segretario reggente del Pd – molto di loro ma il tema vero eravamo noi, il nostro ruolo e la nostra funzione anche quando si è minoranza. Per me era non condannarci all’irrilevanza e accettare una sfida. Era un’ipotesi più rischiosa ma l’ho immaginata per come potevo fino a qui con questa ambizione”. “Per noi il tema non è mai stato votare Salvini o Di Maio Premier. Ma per noi il tema non potrà mai essere nemmeno sostenere un qualsivoglia percorso con Salvini, Berlusconi e Meloni come soci di riferimento. Tanto più impossibile chiaramente per noi un governo a trazione leghista“. “Lunedì – ha concluso Martina – si terranno nuove consultazioni e dovremo avere atteggiamento costruttivo verso la presidenza per affrontare questo nodo complesso”.