Amedeo Modigliani come non si è mai visto. Accadrà per quasi sei mesi alla Reggia di Caserta, nella cosiddetta area dell’ex Aeronautica.
Fino al 31 ottobre infatti “andrà in scena” Modigliani Opera, vero e proprio viaggio multisensoriale che, grazie all’ausilio dell’alta tecnologia, immerge il visitatore in una narrazione di suggestioni visive e sonore della vita e del contesto storico artistico di un artista protagonista di una delle pagine salienti della storia dell’arte europea nei decenni della Belle Époque.
L’iniziativa è stata presentata ufficialmente questa mattina nella Reggia di Caserta alla presenza del Direttore Mauro Felicori, e del Presidente della Fondazione Modigliani, Fabrizio Checchi.
Il viaggio multisensoriale
In collaborazione con Visionary Mind Production llt, la Fondazione Amedeo Modigliani propone un percorso articolato in quattro sale, un laboratorio didattico, una sala con visori VR, un mega display in 4k e un ultimo ambiente da cui si accede a un’arena con schermo a 360° dove viene proiettato un docu-film immersivo della vita e delle opere di Amedeo Modigliani, girato con artisti provenienti da varie nazioni e basato su testimonianze attendibili sulla vita dell’artista.
In totale, si tratta di una full immersion per una durata totale di circa 30 minuti durante i quali il visitatore avrà modo di conoscere la figura di Amedeo Modigliani grazie al percorso in cui si affrontano 16 temi della vita dell’artista livornese illustrati in ben 21 scene che contribuiscono a fare di Modigliani Opera la rappresentazione di una realtà artistica al passo con i tempi in cui si comprende quanto il coinvolgimento attivo del fruitore, non limita la visita alla mera osservazione, bensì lo rende parte integrante del percorso espositivo.
Lo spettacolo multimediale
Parlare di spettacolo multimediale in senso etimologico definisce gli obiettivi di questo percorso ideato per rappresentare Amedeo Modigliani e la sua Opera: l’utilizzo di molteplici mezzi e piani di comunicazione per veicolare il racconto della sua vita, il tutto reso sinergico dall’impegno delle tecnologie, con gli effetti e le peculiarità da esse espresse.
Quindi la proposta allestitiva per la mostra Modigliani Opera è la risultante di un’attenta considerazione delle necessità narrative, tecnologiche, scenografiche, fruitive dell’iniziativa intesa nel suo insieme.
Lo spettacolo unisce la comunicazione cinematografica e teatrale con originali animazioni 2D e 3D, motion graphics, videomapping, sound design, luci, in un mix di linguaggi diversi, amalgamati da un trattamento grafico-stilistico unitario e originale.
Dal punto di vista narrativo la storia è basata su una storyline principale di immediata trasmissione e ricezione che, attraverso storyline secondarie funzionali ad attivare ulteriori elementi di comprensione, risulti sia emotiva sia cognitiva del contesto.
Il filo conduttore delle soluzioni visive è la metafora dell’occhio, rendendo evidente come l’artista, attraverso il suo occhio, abbia trasformato la realtà in arte.
Poi le voci fuori campo sono unite al sound design, alla colonna sonora ed agli inseriti girati per ricreare delle brevi scene, come flash su episodi significativi della vita di Modigliani, sempre in relazione alla produzione artistica.
Chi era Amedeo Modigliani
Modigliani, artista la cui fama è testimoniata da quotazioni milionarie delle opere, dall’interesse sempre alto verso le aste, dagli innumerevoli eventi, mostre pubblicazioni che continuano a susseguirsi, è il protagonista di questo inedito evento.
Ma com’è nato il mito?
Livorno, 1884, i Modigliani sono una famiglia di ebrei dediti al commercio. Attraversano un periodo di forti difficoltà economiche e proprio il 12 luglio, giorno della nascita di Amedeo, gli ufficiali giudiziari entrano nella casa per pignorare i beni. Per salvare i beni più preziosi della famiglia, tutti nella casa cercano di accatastare quanti più oggetti possibile sul letto della partoriente, dove non potranno essere pignorati. Dedo sviluppa fin da piccolo un forte interesse per il disegno e, complice la pleurite che lo colpisce in tenera età, la madre ne asseconda ogni desiderio e aspirazione. Inizia a frequentare l’atelier di Guglielmo Micheli che lo istruisce sull’arte della macchia. La malattia incurabile da cui è affetto, però, non smette di tormentarlo, per questo, con la madre, decide di intraprendere un viaggio nel sud Italia, alla ricerca di un clima più mite e distensivo. Ne nasce un viaggio che tocca le città di Napoli, Capri, Pompei, ma anche Roma, nelle quali Dedo ha modo di ammirare musei e monumenti, compresi gli scavi di Pompei da poco aperti, in una sorta di grand tour. Tornato a Livorno, è pronto ad intraprendere la propria strada, iscrivendosi prima alla scuola libera di nudo dell’Accademia di Firenze, poi a quella di Venezia.
Ben presto però abbandona gli studi e inizia a frequentare i quartieri più poveri della città, nei quali sperimenta l’hashish e consuma alcool. Sono anche gli anni degli incontri al Cafè Florian ed è proprio in questa città che matura l’idea di trasferirsi a Parigi.
Siamo nel 1906 quando Modigliani arriva a Parigi. La città è lo scenario nel quale nascono e si alimentano le principali avanguardie artistiche. Montmartre e Montparnasse sono i luoghi nevralgici dove si concentrano e si incontrano personaggi provenienti da tutta Europa. Fra tutti i personaggi, Utrillo è il compagno di serate più fedele di Modigliani. Singolare il rapporto con le donne, soggetto principale delle sue opere. Partecipa a diversi Salon, quello degli Indipendenti nel 1908 e 1910, il Salon d’Automne nel 1912, il Salon d’Antin nel 1916 ed altri.
Ma è nel 1917 che va in scena la prima personale di Modigliani, nella galleria Berthe Weill che, a causa dei nudi in vetrina, viene chiusa per scandalo il giorno stesso. In questo periodo conosce colei che diventerà la sua musa, la sua promessa sposa, dalla quale avrà una figlia, Jeanne Hébuterne.
La situazione si aggrava e Amedeo, colpito da una forma di meningite tubercolare, muore il 20 gennaio del 1920. Lo shock è tale che Jeanne, incinta all’ottavo mese, si suicida la notte seguente gettandosi dalla finestra della sua camera. Il giorno del funerale di Amedeo vi è l’apertura di una sua personale con circa 20 dipinti. Modigliani, che in vita non aveva avuto il successo e la considerazione che meritava, è proiettato verso una fama destinata a divenire immortale.