Si continua a morire all’altra parte del mondo, ed è’ di 15 persone uccise, tra cui otto militari iraniani, il bilancio di raid missilistici cascati a Israele e guidati ad “uccidere” nella regione di Damasco, contro una base militare governativa. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani. Infatti secondo l’Osservatorio , il raid ha colpito “un deposito di armi di Hezbollah e degli iraniani”Il precedente bilancio degli attacchi compiuti nella notte contro la base di Kiswa, a sud della capitale siriana, era di nove morti.Rimane alta la tensione tra Israele e Iran, che da diversi mesi si sta concentrando sul territorio della Siria.L’esercito israeliano, dal canto suo, ha dichiarato di “essere pronto per vari scenari” e che ogni “aggressione avrà una risposta severa”.La mobilitazione è dovuta al timore che forze legate a Teheran possano sferzare un, grave, attacco contro gli obiettivi nel Golan, al confine con la Siria. Negli ultimi mesi c’è stata guerra fra le due fazioni e l’Iran ha accusato Israele di essere responsabile di diversi attacchi contro postazioni in Siria, e per ciò ha fatto presente di voler scatenare delle imminenti ritorsioni contro lo Stato ebraico.Allo scenario di alta mobilitazione si è aggiunto anche il discorso del presidente americano Trump che ha dichiarato la volontà degli Stati Uniti di voler uscire dall’accordo sul nucleare di Teheran, decisione accolta con gioia da Israele ma che potrebbe scatenare ulteriori schermaglie da parte dell’Iran. Secondo il premier israeliano Netanyahu, “l’Iran vuole servirsi della Siria come base avanzata contro di noi. Siamo determinati a impedire che stabiliscano lì le loro basi. Reagiremo con potenza, il nostro esercito è pronto”.
Insomma la guerra è guerra, e si combatte con ogni arma possibile, con il nucleare, con l’odio, con i militari pronti ad ammazzare altri militari, altra gente, e in mezzo vi è l’umanità.