Ai Musei vaticani stamane giornata come tante altre con una differenza, tra i visitatori ci sono dei ragazzi provenienti da una zona martoriata e addolorata, spesso a farla da padrona è il degrado, la camorra e tutte quelle mal attività che corrono nel quartiere di scambia, in questa occasione questi studenti sono alla scoperta dei tesori artistici costipati in uno scrigno tra i più belli e ricco al mondo, si tratta dei Musei Vaticani. Un percorso di arte e storia di inestimabile valore culturale che ogni anno transitano per i tornelli d’ingresso oltre cinque milioni di visitatori. Attestandosi al terzo posto quale museo più visitato al mondo.
Tant’è che il percorso portato a termine dal gruppo è denominato «Dignità e bellezza» che riunisce ragazzi dell’hinterland napoletano invitati stamane, giovedì 17 maggio in Vaticano dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
Questa iniziativa, ha condotto una cinquantina di studenti dell’Istituto superiore Attilio Romanò di Scampia, Secondigliano e Miano e del centro Hurtado di Scampia ad ammirare il patrimonio di cultura conservato tra le Stanze di Raffaello e la Cappella Sistina: un percorso formativo, gratuito, nel quale i giovani sono stati accompagnati da officiali del Dicastero che hanno spiegato loro il ruolo dell’arte nella maturazione e nella crescita umana e spirituale. L’iniziativa, si immette in un cammino già programmato ed avviato nel giugno 2017, quando in Vaticano, nell’ambito di un dibattito internazionale emerse la Consulta per la giustizia contro la corruzione e le mafie, per rispondere ai continui richiami di Papa Francesco a realizzare una conversione interiore in favore del bene comune e della legalità. «Dignità e bellezza» avrà I prossimi appuntamenti il primo e il ventidue giugno rispettivamente a Teano e a Monreale. Nella cittadina campana, la Conferenza episcopale italiana, terra una meeting a cui prenderanno parte, oltre a una rappresentanza del Dicastero organizzatore, relatori, della Chiesa locale, e dell’associazione Libera di don Ciotti. Anche in Sicilia,sarà attuato lo stesso protocollo, promuovere un contatto costante su tali argomenti con le diocesi dell’isola e le istituzioni territoriali.
Raffaele Fattopace