Un medico che prestava servizio all’ospedale di Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta è stato licenziato dopo la morte di un paziente di 55 anni deceduto a seguito di un intervento chirurgico. I fatti risalgono allo scorso febbraio, quando un primario del reparto di Emodinamica e Cardiologia decise di effettuare sul paziente un intervento chirurgico nonostante nella cartella clinica dello stesso mancasse la classe del “rischio anestesiologico” erroneamente “dimenticato” da uno specializzando senza tutor. Così il tragico epilogo che ha portato alla morte del paziente avvenuta dopo l’operazione.
La causa della morte, secondo la magistratura che sta indagando sul caso, è legata all’intubazione. La pensa allo stesso modo il manager dell’ospedale di Caserta Mario Nicola Vittorio Ferrante il quale dice che il medico-primario va licenziato subito senza preavviso. Il destino di Gregorio Salvarola (questo è il nome del medico) è ora nelle mani del consiglio di disciplina il quale valuterà se licenziarlo o meno. L’inchiesta interna è partita parallelamente alla denuncia dei famigliari del paziente deceduto.
A difesa del primario Salvarola sono intervengo diversi colleghi dell’imputato i quali affermano che il primario quel giorno chiamò uno specializzando di un suo collega primario per farsi aiutare ad inserire i dati nella cartella clinica sul computer. Affidò l’incarico al tirocinante senza però controllare se lo stesso inserisse tutti i dati correttamente. Infatti l’accusa che viene mossa al primario è quella di aver dato l’ordine a uno specializzando senza tutor.
Infine lo stesso manager dell’ospedale casertano è tornato sulla vicenda affermando che “Il messaggio che deve passare è che l’azienda ospedaliera di Caserta è del malato non dei medici. Questo caso non poteva passare indisturbato. C’è anche un’indagine della magistratura in corso”.