Il primo giugno è stata una data da considerare fatale per il premier spagnolo Mariano Rajoy, come si palesava in questi giorni, presso la sede del Parlamento spagnolo, con 180 voti a favore, 169 contro e una astensione, il Senado de España, ha approvato la mozione di sfiducia contro il governo di Rajoy, leader dei popolari. Decretando in questo modo Pedro Sánchez il Segretario del Partido Socialista Obrero Español (Psoe), il nuovo presidente del governo, nei prossimi giorni presenterà programma e lista dei ministri. A sostegno di Sánchez hanno votato i deputati di Podemos, i nazionalisti baschi (Pnv e Euskal Herria Bildu) e i partiti catalani (Erc e PDeCat). A votare contro invece, i centristi di Ciudadanos di Albert Rivera e il Partito popolare. Il principale rebus, da sciogliere è sulla base dei risultati del voto. Sostanzialmente, la domanda che ci si pone è che tipo di governo formerà Sánchez? Il compito non è certamente facile, visti gli equilibri in gioco. Le ipotesi avanzate sono due. La prima è un governo monocolore di minoranza che cerchi il sostegno degli altri partiti su ogni provvedimento. Mentre, la seconda ipotesi è una coalizione con Podemos, la cui possibilità è già profilata dal leader del partito, Pablo Iglesias. Nonostante le due ipotesi già profilate, resta in piede il problema che anche in questa seconda situazione governare sarebbe molto difficile: insieme socialisti e Podemos controllano 151 seggi sui 350 del Congresso, la linea di confine è effimera. Motivo per cui, Sánchez punta molto sulle formazioni minori. Ai baschi, il leader socialista ha assicurato che rispetterà la Finanziaria, già approvata, dove ci sono importanti investimenti infrastrutturali per i Paesi Baschi. con i catalani, invece, si è impegnato ad avere un maggiore dialogo dopo le tensioni per il referendum indipendentista dell’ottobre scorso. Il presidente del governo uscente che lascia l’incarico dopo sette anni, il giorno delle votazioni, primo giugno è arrivato in parlamento solo al momento della votazione. «Accetterò come democratico il risultato del voto, ma non posso condividere ciò che è stato fatto». La crisi spagnola, si è arroventata, dopo che stata emessa la sentenza sul caso Gürtel, un’inchiesta che ha portato alla luce tangenti e fondi neri legati al partito popolare. Riparte cosi un nuovo esecutivo per il popolo spagnolo.
Raffaele Fattopace