Si è trattato della più vasta offensiva dall’inizio della guerra in Yemen. Le forze dell’Arabia Saudita hanno guidata la coalizione in duri combattimenti, fino a quando sono riusciti a conquistare l’aeroporto della città portuale di Hodeida, finora controllato dai ribelli sciiti houthi. A riferire dell’importane liberazione fonti dell’Esercito yemenita su Twitter. «Le forze armate sostenute dalla resistenza e dalla coalizione liberato lo scalo internazionale di Hodeida dalla morsa delle milizie houthi», i fatti bellici fanno affiorare che la coalizione condotta dall’Arabia Saudita ha lanciato mercoledì scorso una massiccia offensiva senza precedenti, gli attacchi sincronizzati e ben coordinati non hanno lasciato modo di concretizzare una difesa, l’operazioni si sono svolte da terra, da mare e dall’aria. Secondo la stampa locale è la più vasta operazione che si sia registrata nella guerra in corso da tre anni. L’obiettivo prefissato era proprio quello di strappare Hodeida ai ribelli houthi. Ieri sera, fonti governative hanno riferito di decine di soldati yemeniti appoggiati dalla coalizione a guida saudita uccisi nei primi due giorni di offensiva intorno alla città portuale di Hodeida. Non è stato emanato un bollettino preciso, ma è stato sottolineato che la quasi totalità dei miliziani rimasti uccisi sono stati vittime da mine e ordigni seminati al lato delle strade, si suppone, numerosi ordigni bellici sono sparsi in una vasta area intorno all’aeroporto della città, ai cui margini le forze filo-saudite sono arrivate nelle ultime ore. La città di Hodeida, rappresenta l’unico accesso al mare attraverso cui i miliziani houthi ricevono sostegno logistico e militare dall’esterno che si trova sulla costa del Mar Rosso, dislocata a 270 chilometri dalla capitale Sana’a,. Il porto, da tempo è anche passaggio obbligato dove arriva l’80 per cento degli aiuti umanitari per la popolazione yemenita tra cui rifornimenti alimentari, medicine e altri beni essenziali per salvare la vita di milioni di persone ridotte dalla crudeltà della guerra allo stremo. Da tempo la comunità internazionale ha iniziato a porre l’attenzione sul rischio di un impatto devastante a catena per centinaia di migliaia di civili, e non solo nella città, ma in tutto lo Yemen. Si auspica in una risoluzione pacifica immediata onde evitare l’ennesima catastrofe umana.
Raffaele Fattopace