“Rabbia e impotenza sono diventate ormai la mia ragione di essere“, ha spiegato a ArtNetNews l’artista americano, Longo, del foto-realismo diventato famoso nell’era di Ronald Reagan: “Non riesco ancora a credere che questo schifo stia succedendo davvero, e penso che quest’ultima opera offre un senso di espiazione”. Stiamo parlando di una, “Death Star” da 40mila pallottole, il numero dei morti per armi da fuoco negli Usa nell’anno appena trascorso: con una scultura dalla potente carica emotiva l’artista americano Robert Longo porta alla luce di Art Basel uno dei temi caldi della politica americana. La sfera e’ esposta nella sezione “Unlimited” della 49esima fiera internazionale dell’arte di Basilea che questa settimana attirerà nella città svizzera decine di migliaia di visitatori con 290 gallerie da 35 paesi. Con la “Death Star 2018” l’area “Unlimited” ospita altre opere ad alto contenuto politico come l’installazione dell’artista bulgaro Nedko Solakov “Mi manca il socialismo, forse…” “Senza titolo 2015 (Bangkok boogie boogie no.1) di Rirkrit Tiravanija, ispirato alle proteste politiche nella capitale tailandese. La scultura sferica dell’americano – oltre due metri di diametro – è presentata tutta sola, sospesa nell’aria, in uno spazio interamente dipinto di grigio. Vista a distanza la sfera irradia luce: grazie a faretti strategicamente posizionati, il suo bordo esterno evoca un’eclissi solare. Solo quando si avvicina, il visitatore si accorge dei 40 mila proiettili di rame incastonati sulla superficie. “Come dare forma materiale a questa folle astrazione artistica?”, si era domandato ciò, Longo di fronte alla moltitudine crescente di violenza alimentata dal libero commercio delle armi in America. L’idea era di volere “da un fenomeno orribile qualcosa che fosse esteticamente bello e allo stesso tempo invitasse a riflettere”, ha spiegato l’artista.