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Video fake sono sempre più realistici

I tempi sono maturi perché un ‘deepfake’, un video realizzato con l’intelligenza artificiale in cui si fanno dire o fare cose a una persona che in realtà non ha fatto, scateni uno scandalo politico. “Parliamo sempre di queste tecnologie – spiega Tim Hwang del Mit Media Lab, il promotore della scommessa – e di come si possa simulare la voce di Obama o un video di Trump, e mi sembra logico che ci sarebbero molti interessi nel vedere queste tecnologie al lavoro. Mi chiedo solo perché non sia ancora successo”.
La tecnologia in questione è in continua evoluzione, ricorda la rivista, ed è già andata oltre gli esempi emersi qualche mese fa, nei quali si sovrapponevano volti famosi a video porno.
Oltre a manipolare i volti ormai si è in grado di simulare la voce di una persona e le sue espressioni facciali, creando dei veri e propri ‘manichini digitali’. La scommessa ha finora raccolto le puntate di 12 esperti e anche quelli che sono per il ‘no’ sono convinti che il problema si presenterà nelle prossime presidenziali nel 2020. Vinceranno i sì se un video ‘deepfake’ verrà condiviso almeno 2 milioni di volte prima che si capisca che è una bufala, entro la fine del 2018.

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