Secondo l’indagine guidata da Paul Barford, professore di ‘computer science’, nel 2033 i danni saranno già massicci, “La maggior parte dei danni dall’innalzamento dei mari che avevamo immaginato avere luogo nei prossimi 100 anni, accadrà invece ben prima – ha detto – e ciò ci ha sorpreso. Pensavamo di avere 50 anni per approntare delle ‘difese’ ma non li abbiamo“.
Gli ‘hub’,i ‘nervi’,i centri nevralgici degli scambi dati, dei cavi dei punti di arrivo, insomma l’Internet ‘Fisico’, soprattutto vicino alle grandi metropoli Usa nei pressi delle coste – come New York, Miami, Seattle, Los Angeles ecc – sono quelli a più alto rischio. Ma gli effetti si faranno sentire a livello globale. I risultati si basano su dati combinati dell’Internet Atlas’ – mappa globale delle strutture fisiche della rete – e le proiezioni della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) sull’innalzamento degli oceani.