In Siria Un deposito di armi è esploso a Sarmada, nella provincia nord-occidentale di Idlib, vicino al confine turco. Ancora una strage di innocenti. Il bilancio, è di almeno 39 morti, inclusi dodici bambini. Purtroppo il bilancio resta drammaticamente provvisorio, La deflagrazione ha disintegrato due palazzine residenziali di cinque piani. I soccorritori dopo ore ed ore di lavoro ancora scavavano tra le macerie con la speranza di estrarre ancora qualche superstite in vita. Di fatto grazie al loro lavoro minuzioso sono stati estratti vivi una ventina di persone, mentre si teme per la sorte di altre decine, date per disperse e forse rimaste intrappolate sotto l’edificio. Le cause dell’esplosione sono ancora ignote. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (in esilio a Londra), il deposito di armi era probabilmente collocato sotto una delle palazzine ed era gestito da un trafficante legato al Fronte di liberazione della Siria, organizzazione di combattenti ribelli attiva nelle province di Aleppo e Idlib. All’origine della deflagrazione potrebbe esserci una tragica fatalità, ma non è escluso che il deposito possa esser stato intenzionalmente colpito da un raid o da un colpo di mortaio, vista l’escalation dei combattimenti nell’area.
Raffaele Fattopace