Sulla vicenda della Diciotti “il governo è stato ed è compatto” e “Salvini vada avanti perché non ha violato il codice etico del contratto e del M5S”. All’indomani dell’avviso di garanzia arrivato a Matteo Salvini, Luigi Di Maio si lancia verso un duplice obiettivo: dare il senso di un esecutivo compatto e placare i malumori che si sono fatti strada all’interno del Movimento. Anche per quest’ultimo motivo la difesa nei confronti del suo alleato leghista non può essere totale: “c’è pieno rispetto” per l’azione della magistratura per cui “non dobbiamo attaccare i pm”, scandisce Di Maio.
Salvini, indagato assieme al suo capo di gabinetto, il prefetto Matteo Piantedosi, dovrà rispondere di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. I pm di Agrigento dovrebbero trasmettere mercoledì il fascicolo alla procura di Palermo che dovrà poi girare gli atti al Tribunale dei ministri. Per il responsabile del Viminale è “una vergogna”. La Cei: “Non si può far politica sulla pelle dei poveri. Il governo ha usato queste persone”.
Le parole di Di Maio puntano a venire incontro ad un Movimento nato come fortemente legalitario e che, fino a non molto tempo fa, puntualmente chiedeva le dimissioni di chiunque fosse indagato. Di Maio prova a fare chiarezza di fronte ad una militanza un po’ disorientata dalle fughe in avanti del leader leghista. “Noi ci assumiamo le nostre responsabilità come governo. Ho sempre detto che le istituzioni dello Stato vanno rispettate”, spiega Di Maio che, rispondendo a chi gli ricorda la sua richiesta di dimissioni per Angelino Alfano, anche lui indagato quando era a capo del Viminale, precisa: “Alfano si doveva dimettere in quanto Alfano”.