Si è fermato a lungo tra gli stand della Festa dell’Unità,il presidente della Camera Roberto Fico. Tra abbracci, pacche sulle spalle, strette di mano. Un caffè bevuto in piedi. E una pausa per firmare il libro degli ospiti. È il primo 5 Stelle – ma anche l’unico – a partecipare alla festa del Pd (Di Maio, invitato, ha dato forfait). E il feeling con i militanti democratici scatta subito. “Non partecipavo a una festa dell’Unità da 15 anni”, dice.Il presidente della Camera arriva da protagonista alla manifestazione democratica. E il feeling con i militanti scatta subito. “Troppo in là il Movimento 5 Stelle non può andare, si muove nel contratto”, dice. Partecipa a un confronto con Delrio che sul dialogo fallito con i 5S afferma: “Ad aprile era molto difficile, gli elettori in gran parte erano contrari. Non è stata colpa di Renzi”
Visita anche lo stand dei deputati Pd che ospita l’installazione dal titolo “Tienimi le mani, non annegherai”, contro le scelte del governo sui migranti. E poi sale sul palco, per il confronto con l’ex ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, moderato dal direttore dell’Espresso Marco Damilano. La prima risposta è sul caos in Libia: “Una situazione ereditata dalla Francia”. Ma subito passa al tema dell’immigrazione, su cui la sintonia con buona parte del popolo dem è evidente. “I profughi dovevano scendere tutti dalla Diciotti fin dal primo giorno”, dice. “E io sono intervenuto perché accadesse”. Insomma, una presa di distanza da Salvini, una delle tante in questi mesi. Ma precisa: “Prendo posizione oggi, lo facevo anche quando ministro dell’Interno era Marco Minniti. Perché intervengo quando si vogliono fare accordi con la Libia, che non è un paese sicuro, visto che molti sindaci sono collegati alle milizie, che tengono in mano i centri di detenzione, che sono veri e propri business”.
E’ finita con il presidente Fico appoggiato al bancone di uno dei bar della festa, prima a sorseggiare una birra con alcuni amici; poi a dissertare con i volontari – che gli chiedevano di andare avanti così – sulle origini della pizza fritta che qui si crede romagnola. “Ma io sapevo che era napoletana…” E ancora strette di mano alle persone in fila ai ristoranti dopo che all’arrivo aveva fatto il più classico dei giri nelle cucine firmando perfino un grande menù appeso.