Non più rigide strutture di metallo: i robot indossabili per la riabilitazione, i cosiddetti esoscheletri, si preparano a diventare soffici per aiutare in modo più efficace e naturale chi non può muoversi in modo autonomo a causa di una lesione spinale. E’questo l’obiettivo del progetto dell’istituto TeCip (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezioni) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, focalizzato sulla riabilitazione del movimento delle mani.
Realizzati con materiali duttili e capaci di adattarsi all’ambiente, i robot soffici sono destinati a diventare sempre più importanti anche nella riabilitazione per assistere nei movimenti chi ha gli arti paralizzati. Il progetto, della durata di 2 anni, si chiama ‘Grasp Toscana’ ed è coordinato da Antonio Frisoli, del laboratorio Percro dell’istituto TeCip. Finanziato dalla Fondazione CR Firenze, è condotto insieme all’ospedale universitario di Careggi (Firenze) e la partecipazione dell’Associazione Habilia e dell’Associazione Toscana Paraplegici. Il nuovo progetto prosegue la strada tracciata dal progetto ‘Climb’, i cui risultati sono stati presentati a dicembre 2017, basato sulla sperimentazione di esoscheletri robotici indossabili per permettere il movimento delle gambe paralizzate evitando la sedia a rotelle