António Guterres, Segretario Generale dell’O.N.U, tenta ancora un appello per la fine delle violenze nello Yemen, «La violenza in Yemen deve fermarsi, con una tregua immediata vicino a infrastrutture cruciali e aree densamente popolate». Questo l’appello lanciato ieri dal segretario generale delle Nazioni Unite, secondo il quale, la tregua servirà per «scongiurare una catastrofe imminente». Le importazioni commerciali e umanitarie di cibo, carburante e altri beni di prima necessità ha spiegato «devono avere accesso senza restrizioni; bisogna poi sostenere l’economia yemenita e aumentare i finanziamenti internazionali». Questo è il drammatico quadro tracciato dal capo del palazzo di Vetro. «Quella in Yemen è la peggiore crisi umanitaria nel mondo e non è un disastro naturale, è fatta dall’uomo. Il paese si trova sull’orlo di un precipizio. La situazione umanitaria è disperata; dobbiamo fare tutto il possibile per impedire che le già gravi condizioni degenerino nella peggiore carestia da decenni» inoltre, Guterres ha sottolineato che però, sul fronte politico «ci sono segni di speranza». Per questo, ha esortato «le parti a superare gli ostacoli e a risolvere le differenze attraverso il dialogo durante le consultazioni facilitate dall’Onu alla fine del mese». I dati confermano quando fin’ora detto. Secondo l’UNICEF (il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia), due terzi della popolazione, si parla di circa 18 milioni di persone, non sanno cosa mangeranno domani. Questo dato è sconcertante ancora di più perche basti pensare che più di 8,4 milioni di loro sono alla fame a causa della guerra.
Raffaele Fattopace