Il Garante campano delle persone private della libertà personale continua la sua battaglia sulla sanità penitenziaria.”Sono qui per ascoltare i detenuti. A loro la sanità è spesso negata. Perchè l’ospedale Rummo di Benevento è l’unico che non ha un reparto detentivo per le persone ristrette. Napoli ne ha addirittura tre”. Dura la denuncia del garante regionale per i detenuti, Samuele Ciambriello che questa mattina, a Benevento, ha tenuto una conferenza stampa dinanzi la casa circondariale di Contrada Capodimonte, perchè il Ministero gli ha vietato di farla all’interno dell’Istituto.
Per la seconda volta in pochi giorni il garante Ciambriello torna a contrada Capodimonte per accendere i riflettori su tanti casi di sanità negata o a rallentatore. Il suo appello è rivolto ai dirigenti di Asl e azienda ospedaliera San Pio affinchè elaborino un protocollo con l’istituto di pena per prevedere posti letto riservati ai detenuti.
“Non si fanno visite specialistiche se non con un enorme ritardo”, ha tuonato Ciambriello che si è poi soffermato su alcuni casi emblematici: “Giancarlo deve essere operato di emorroidi da un anno, Renato da 5 anni un’operazione ad una fistola, Paolo da dieci mesi attende un altro intervento chirurgico.
Il garante dei detenuti cita poi un caso che non teme a definire di malasanità: “Amedeo è stato operato un anno fa ad un tumore nell’ospedale di Sant’Agata de’ Goti. Ebbene da 12 mesi attende l’esame istologico. Non sa se è stato operato di un tumore benigno o maligno. Questa è malasanità. Michele attende un’operazione per i calcoli renali da tre anni. Queste sono cose da terzo mondo.Poi ci sono le lunghissime attese per gli esami clinici. Io ritengo – ha sottolineato Ciambriello – che i manager di Asl ed ospedale non abbiano compreso che ormai da dieci anni la sanità carceraria non compete più al ministero di Giustizia, ma è in capo alle Asl territoriali”.
Ai vertici lancio un appello di fare presto e mandare più personale come gli infermieri. Sono pronto a collaborare con Asl, Ospedale e Istituto penitenziario per prevedere un reparto detentivo anche a Benevento.
Il diritto alla sanità e alla cura è un diritto per le persone libere ma anche per le persone ristrette”, ha concluso il garante regionale per i detenuti.