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Manovra: reddito e pensioni, slitta l’efficacia delle misure

Il reddito di cittadinanza e i pensionamenti anticipati con “Quota 100” sono misure non “a efficacia immediata” ma “da definire con legge collegata”. E’ una delle novità che emergono nella versione aggiornata del Documento programmatico di bilancio (Dpb) approvato ieri in Consiglio dei ministri. Nella versione precedente, inviata il 15 ottobre, l’entrata in vigore delle due misure era indicata con “efficacia immediata”.

Per ‘quota 100’, misura per “favorire il ricambio generazionale nel mercato, si spiega che “a decorrere dal 2019, è istituito un fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani. Appositi provvedimenti normativi daranno attuazione, nei limiti delle risorse del fondo”. Lo stesso per reddito di cittadinanza, volto a “inclusione sociale e contrasto alla povertà: un fondo “a decorrere dal 2019” per “pensioni e reddito di cittadinanza, anche attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro”, e “appositi provvedimenti, nei limiti delle risorse del fondo” per attuarli.

“Ci sono dei grafomani a Bruxelles che ci scrivono letterine e noi educatamente rispondiamo, ma non ci muoviamo di un millimetro. Chi è in torto è l’Unione Europea che nei trattati dice che devono essere garantite piena occupazione e diritti sociali, ma se non ci fa spendere come li garantiamo?”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Pratica di Mare dove ha accolto un gruppo di migranti arrivati per un corridoio umanitario.

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