Alla fine ha sciolto la riserva: Maurizio Martina si candida alla segreteria del Pd.
L’annuncio nella sede del circolo dem di San Lorenzo a Roma, il quartiere dove fu barbaramente uccisa Desirée Mariottini e che è diventato, a torto, simbolo del degrado della Capitale. Da qui l’ultimo segretario del Partito Democratico ha deciso di mettersi a disposizione nella corsa alla segretaria nazionale: “Si parte. L’orgoglio che ho dentro a partire da qui supera le tante preoccupazioni”
Sceglie lo storico circolo di San Lorenzo, la sezione inaugurata da Palmiro Togliatti nel 1962, con la scritta Pci griffata sulla maniglia e il busto di Gramsci sullo sfondo. E inizia con un inchino alla “militanza”, omaggio che ai tempi del partito liquido suona, diciamolo, un po’ melenso. Ma è la sinapsi tra lo stato in cui versa il Pd e la passione da cui si dice animato Maurizio Martina, da poche ore anche lui candidato alle primarie dem. “Anch’io sono partito da una sezione, ed è lì, nell’impegno di tutti i giorni, che ho scoperto la bellezza della politica.”
Fin qui il prologo. Un passaggio simbolico. A prima vista sembrerebbe un ritorno al passato, la rievocazione di certe suggestioni che non incantano più il popolo dem. Ma Martina vuole guardare avanti, parlare ai giovani scegliere un linguaggio diverso, non dimenticando però che “non c’è futuro senza il ritorno ad un’idea partecipativa”. “E io mi candido – spiega – con l’idea di portare al Pd uomini e donne che hanno voglia di lavorare insieme. Anzi ci candidiamo”.
E allora “il congresso è una tappa di questo lavoro, deve preparare il terreno per questa stagione costituente per qualcosa che va oltre il Pd, e chiama in causa tutte le energie, democratiche, progressiste e liberali di questo Paese per costruire insieme una risposta nuova perché tutti sentiamo l’insufficienza degli strumenti che abbiamo”. Sapendo che “senza il Pd non si fa questo lavoro: lo dico con umiltà, non con arroganza. Ma vedrete che la nostra proposta al congresso stupirà nelle idee, perché sarà coraggiosa anche da questo punto di vista, per essere insieme somma e non divisione. Vi stupiremo anche con proposte di cambiamento di questo partito”.Arriva A San Lorenzo anche Graziano Delrio, sia pure in leggero ritardo e l’ex ministro alle Infrastrutture e sottosegretario a Palazzo Chigi spende parole d’affetto e di stima per il neo candidato. Martina potrà contare anche sull’ex governatrice friulana Deborah Serracchiani, anche lei presente, e sul presidente dell’Assemblea nazionale Orfini, rappresentato ieri dalla fedelissima Chiara Gribaudo, sul socialista Nannicini, e su spezzoni di Sinistra dem e Cgil (Carla Cantone). Il mantra sarà l’articolo 3 della Costituzione, la pari dignità sociale dei cittadini, senza distinzione di sesso, razza, lingua e religione. Nessun appello particolare, apertura alla “piazza digitale”, con lo slogan “fianco a fianco, che né un passo avanti, né uno indietro”.