Il bilancio degli ultimi combattimenti in Siria tra le forze curde sostenute dalla coalizione internazionale a guida statunitense e i miliziani del sedicente stato islamico (Is), ha causato oltre duecento morti in soli tre giorni. Secondo fonti della stampa internazionale, la battaglia, ha raggiunto il culmine la scorsa settimana da venerdì a domenica in un settore della provincia di Deir Ezzor, nell’est del paese. Le vittime in particolar modo si contano tra le fila dei curdi delle Forze democratiche siriane. Per difendere il territorio occupato di Deir Ezzor, l’IS ha lanciato un massiccio attacco, dispiegando almeno 500 miliziani, tra i quali numerosi attentatori che senza scrupoli pur di arrecare danno si sono suicidati con autobombe ed altri mezzi esplosivi. Alcuni villaggi al centro degli scontri, Hajine, Soussa, Al Chaafa, sono stati pesantemente danneggiati. Decine di civili hanno dovuto abbandonare l’area e trovarsi un luogo sicuro. Dopo tre giorni di combattimenti, la controffensiva delle Forze democratiche siriane supportate dai caccia della coalizione internazionale a guida statunitense, ha piegato i jihadisti che si sono dovuti ritirare. A rendere noto il bilancio finale, è stato l’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani, infatti, si contano 92 vittime tra i combattenti curdi, 61 tra i jihadisti, 51 tra i civili, tra i quali ancora una volta si contano 19 bambini. Le perdite dei curdi, sono le più ingenti mai subite in una sola battaglia da parte delle forze della coalizione internazionale. Le Forze democratiche siriane, da mesi portano avanti una durissima lotta contro i miliziani jihadisti attestati nelle zone attorno a Deir Ezzor fino al confine con l’Iraq. Il governo di Damasco, nel frattempo ha reso noto un esposto dove si pone in evidenzia che «gruppi terroristici hanno attaccato con il gas tossico» alcune zone residenziali di Aleppo e ha inviato una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, e al Consiglio di sicurezza per chiedere una condanna dell’ ennesimo attacco di una vile portata.
Raffaele Fattopace