Nello Yemen sono confermati e pronti a partire i colloqui di pace, Ieri a Sana’a, Svezia, sede dei colloqui, Martin Griffiths, inviato speciale delle Nazioni Unite, ha seguito la delegazione dei ribelli huthi a Stoccolma. Nelle prossime ore dovrebbero arrivare nella capitale svedese anche le delegazioni del governo e dei paesi che formano la coalizione internazionale a guida saudita, alleata con Abd Rabbih Mansur Hadi presidente legittimo yemenita. Dall’agenda dei colloqui, non è filtrato molto finora. Tant’è che non era certo il buon esito delle trattative, notizie diffuse da diverse le fonti di stampa dove si indicava che le delegazioni non erano pronte alla seduta. Invece un ultima ora ha battuto che è probabile data quale il 6 dicembre come possibile inizio delle trattative, ma nessuna fonte ufficializza. Il Ministero degli Esteri Svedese, non aveva voluto né confermare né smentire l’imminenza degli incontri sul suo territorio. Tutto porta a comprendere che vi sono in atto un lavoro di negoziazione proprio l’arrivo ieri dall’Arabia Saudita di Cinquanta ribelli huthi gravemente feriti, trasferiti da Sana’a a Muscat, la capitale del Sultanato dell’Oman, con un aereo dell’Onu. I ribelli potranno così ricevere cure mediche adeguate. Il trasferimento è stato possibile grazie al via libera dei sauditi, che al momento controllano tutto lo spazio aereo yemenita. Come accennato, non è ancora chiara l’agenda dei negoziati. Fonti di stampa, fanno trapelare che l’obiettivo primario, è quello di raggiungere un accordo di tregua generale che possa consentire l’invio di aiuti umanitari in tutto il paese alla popolazione stremata da anni di guerra e carestia.
Raffaele Fattopace