“Napoli è la prima città ad avere una grande periferia nel cuore della metropoli. I problemi, infatti si manifestano al’interno del centro della città, è per le vie del centro che accadono fatti delinquenziali che coinvolgono la baby gang, e i minori cresciuti nella devianza. La questione minorile è una graduazione della criminalità”. Così si è espresso, Isaia Sales, docente dell’ Università Suor Orsola Benincasa, dove insegna Storia delle mafie, intervenuto al convegno “Liberare i Minori e renderli Adulti e Responsabili“,che si è tenuto presso l’edificio della Giunta Regionale della Campania e che è stato organizzato e promosso dal Garante dei Detenuti Samuele Ciambriello. Il docente ha poi continuato, dichiarando : “La questione minorile a Napoli non casca da una difficile integrazione degli immigrati. Gli immigrati non centrano nella questione minorile, espressione di un crollo della città e del suo valore metropolitano. A Napoli c’è il monopolio della questione minorile, i minori coinvolti non hanno completato la scuola elementare, sono figli o fratelli di pregiudicati, sono totalmente analfabeti si esprimono solo nella lingua dialettale, la camorra è la loro “sorella maggiore”, partecipano a delitti efferati, e sono dentro il mondo del crimine nell’età in cui si è ancora adolescenti”. Non si nasce camorristi, ma lo si diventa. Siamo ad un problema della società e non della magistratura.”
Altro magistrale intervento è stato quello del magistrato, Pasquale Andria, che ha dichiarato: ” Bisogna restituire ai minori l’identità di persone ragionevoli. L’Italia è un paese che ha un sistema carcerario problematico, ad oggi l’ultimo episodio che riguarda 64 suicidi nelle carceri italiane, come è accaduto nel carcere di Pisa. Ma tutto quello che è stato evitato è dovuto agli operatori del carcere. L’Italia ha 500 unità in media l’anno di personale carcerario. Io insisterei sulla presa in carico di personale attrezzato. In conclusione mi piace molto il tema assegnato a questa mattinata, liberare i minori, il carcere talvolta è necessario, ma liberarli dall’idea che la punizione basti a se stessa, ma che si tratti insomma, di forgiare un buon detenuto, mentre l’idea è di forgiare adulti responsabili anche attraverso l’uso della pena e si debba considerare la fase attuale come punto di partenza e andare all’ allargamento dei servizi di area penale ed extra e ci vuole un ritorno all’utopia “. A seguire si è espresso il Presidente del Tribunale dei Minorenni di Salerno, Piero Avallone, che ha iniziato così il suo intervento: “Se vogliamo ridare un senso alla società bisogna riformare l’educazione dei ragazzi. Il buonismo non paga, bisogna partire dalle piccole regole della buona educazione. I comportamenti scorretti vanno stigmatizzati. La giustizia riparativa è fondamentale.Non è vero che il carcere non serve, il carcere serve perchè serve a farti capire di che cosa stiamo parlando. Serve a dare “cazzotti” “e ha concluso, con queste parole, il suo intervento: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, in carcere bisogna lavorare o studiare se no non si aderisce al progetto educativo e non si possono avere sconti di pena. Quello che bisogna anche dire è che se è vero che bisogna rieducare ad una serie di valori, bisogna prevenire, educando al bello perchè dobbiamo dare una speranza”.
La speranza insieme al bello, come progetto educativo, partendo dalle periferie così come dai quartieri borghesi è un progetto che nella mancanza di progetti e nell’ abbondanza di milioni messi a disposizione per la comunità, può essere quello che fa la differenza in questo mare che circonda la periferia napoletana come quella di tutto il mondo. Nel pomeriggio, il Convegno è continuato con illustre presenze come quelle di Don Antonio Carbone dell’Associazione “Piccoli Passi e Grandi Sogni , e di Maria Gemmabella , Direttore del Centro per la Giustizia Minorile della Campania che ha concluso dichiarando :” La società sta cambiando, ci troviamo in un mondo complesso. La riflessione è di condividere scelte serie per il futuro della nostra società Condivisione e Continuità!”