Altro che fuori di testa e da tenere a bada. Per le nonne va prefigurandosi una nuova e importantissima funzione sociale: dare assistenza psicologica low cost a coloro che hanno problemi di salute mentale. In pratica un primo supporto prima di affidarli alla comunità. L’idea – tanto semplice quanto geniale – è partorita dalla fertile mente di Dixon Chimbada, psichiatra dello Zimbabwe, che ha istituito un programma di formazione di tre mesi per le nonnine (non per i nonni, in quanto si ritiene che i maschietti siano meno inclini agli abbracci e tendano ad imporre la propria linea). Si tratta di un training cognitivo comportamentale propedeutico alla sperimentazione sul campo. Pare che i colloqui si svolgano all’aperto, su panchine, dove la nonna ascolta il paziente, ne raccoglie le lacrime, annota, suggerisce, risolve. Il tutto nel pieno rispetto della privacy. Il successo dell’iniziativa ha del clamoroso: tra il 2016 e il 2017 sulle panchine si sono sedute circa 40 mila persone! E il programma dall’Africa sta sbarcando a Londra e a New York, con panchine dell’amicizia nel Bronx e ad Harlem. Un monumento alle nonne e alla loro saggezza. Che non muore mai.