Si è conclusa il 3 febbraio 2019 la VII edizione di SetUp Contemporary Art Fair, la fiera indipendente dedicata all’arte contemporanea emergente che ha animato, durante l’art week bolognese, le sale del rinascimentale Palazzo Pallavicini. Anche quest’anno SetUp si è distinta per freschezza, partecipazione e innovazione, inserendosi perfettamente nel circuito internazionale delle fiere d’arte collaterali.
Il cambio di location dello scorso anno si conferma vincente. Il flusso di visitatori all’interno del palazzo è stato scorrevole e costante: la presenza di un pubblico entusiasta e curioso di vivere ed esplorare l’offerta artistica di SetUp denota come questa fiera sia ormai diventata un punto di riferimento per il mondo dell’arte contemporanea. Si conferma una stima di circa 10.000 visitatori.
Un trend positivo testimoniato anche dall’interesse suscitato dalla stampa: si possono contare circa 250 giornalisti (italiani e stranieri) provenienti da riviste del settore delle arti, ma non solo, e questo è sicuramente un dato eloquente, che riflette la grande risonanza della fiera.
Anche quest’anno il tasso di vendite ha distinto SetUp Contemporary Art Fair come una fiera finanziariamente molto importante: le gallerie presenti hanno goduto di un eccellente riscontro economico.
Nonostante la scelta della direzione artistica di ridurre il numero di espositori per dare maggior respiro a ognuno di essi, le vendite, in crescita rispetto all’anno precedente, ammontano a circa 380.000 euro grazie anche ai 478 collezionisti che hanno visitato la fiera.
L’opera più economica venduta, per un ammontare di 200 euro, appartiene all’artista Alketa Delishaj presentata dalla galleria Divers Project (Albania), mentre l’opera più costosa, venduta per 4500 euro, è un lavoro di Alice Orf, proposta dalla galleria Ad’OPERA (Firenze).
L’interesse dei collezionisti per i giovani talenti ha dimostrato quanto SetUp sia diventata un ricettacolo di emergenti promesse su cui puntare, e dunque una vetrina di riferimento per le nuove tendenze del mercato dell’arte contemporanea. Parallelamente, molta attenzione è stata posta dagli espositori a un approccio al mercato che vuole affrancare il collezionismo d’arte dall’essere precluso ai più. Queste alcune delle chiavi del successo che accompagnano la fiera da sette edizioni.
Tra gli stand che hanno avuto un ottimo riscontro, si conferma la D406 ARTE CONTEMPORANEA (Modena) con le opere di Ericailcane, la galleria BONIONI ARTE (Reggio Emilia) con i lavori di Luca Freschi, 28 Piazza di Pietra – Fine Art Gallery (Roma) e BiBox Art- Space (Biella) con il vincitore del Premio Tiziano Campolmi Olmo Amato, la galleria CELLAR CONTEMPORARY (Trento) con il vincitore del Premio A.T. Cross Company per l’Arte Denis Riva, Tiziana Tommei Contemporary con le opere di Roberto Ghezzi, la Zeit Gallery (Pietrasanta – LU) con l’artista Valeria Vaccaro e infine la Blu Gallery (Bologna) con i lavori di Sicioldr.
Nel complesso questa edizione conferma come SetUp Contemporary Art Fair sia ormai un colosso indispensabile dell’art week bolognese e del panorama dell’arte contemporanea, che propone da sette anni con grinta e convinzione un progetto strutturato, innovativo e di qualità. Arrivederci a SetUp 2020!