Luisa sta combattendo una battaglia contro un mostro che appare invincibile. Il cancro al seno che l’ha aggredita richiede terapie che in Italia e in Europa non esistono. Esistono in America. Ma sono costose, anzi costosissime. Diciamo intorno ai trecentomila euro. Per la 50enne ricercatrice di Statistica all’Università di Bologna – come per i tantissimi ammalati che si trovano nella stessa situazione – la cifra è proibitiva. E allora i suoi studenti hanno postato un video in rete ed aperto una raccolta fondi che pare abbia raggiunto la metà dell’importo necessario. Si va avanti in una febbrile corsa contro il tempo. Con una tenacia che proprio lei ha trasfuso ai ragazzi nell’ultima lezione prima di congedarsi dall’attività accademica.
Una lectio non fatta di numeri e calcoli probabilistici, bensì incentrata sul senso della vita e sul come trasformare le difficoltà in opportunità. Per viverla pienamente, con cuore e slancio. Un messaggio di grande spessore che ha scosso le coscienze attivando l’onda spontanea della solidarietà. Che potrebbe risultare decisiva, ancora una volta.