Nel complesso scenario della situazione venezuelana, sono state imposte dagli Stati Uniti, nuove sanzioni a sei alti responsabili della sicurezza venezuelana pro-Maduro per aver bloccato l’ingresso degli aiuti umanitari nel Paese. Fonti ufficiali Venezuelane hanno reso nota la notizia. inviato speciale degli Usa per il Venezuela, Elliott Abrams, ha escluso un intervento militare nel paese dopo i commenti in senso contrario da parte della Russia. Sergej Viktorovič Lavrov, Ministro degli Esteri Russo, dopo un incontro con la vice di Maduro, Delcy Rodríguez, ribadendo che «il Cremlino continuerà a garantire assistenza al Venezuela. Mosca ha già inviato 7,5 milioni di tonnellate di farmaci e ha in programma la spedizione di altri aiuti, ha spiegato il capo della diplomazia russa precisando che in gennaio sono state consegnate alle autorità del Venezuela circa 30.000 tonnellate di grano». Diversamente Rodríguez, ha spiegato che «la compagnia petrolifera statale Pdvsa si appresta a trasferire il suo quartier generale europeo da Lisbona a Mosca». Anche la Chiesa venezuelana dal canto suo, continua a mobilitarsi a sostegno della popolazione che vive una grave crisi. Tant’è che è stata organizzata una processione religiosa che si è svolta a San Cristóbal, città nello stato di Táchira, al confine con la Colombia,la processione promossa dalla diocesi locale è stata definita «della fede e della speranza per la vita. Per incoraggiare la preghiera per la pace, la giustizia, la libertà e la riconciliazione. Siamo noi il vero aiuto umanitario», Mario del Valle Moronta Rodríguez il vescovo di San Cristóbal e vicepresidente della Conferenza episcopale venezuelana ha scritto sul sito della diocesi. «Il vero aiuto umanitario, che non può essere frenato o distrutto dal fuoco né fermato da nessuno, è il nostro, invocando la riapertura delle frontiere, chiuse da Maduro, per bloccare l’ingresso degli aiuti umanitari. La missione urgente è la riconciliazione ché sfortunatamente c’è molto odio e rabbia, con desideri di vendetta e rappresaglia».
Raffaele Fattopace
