Da oggi, mercoledì 6 Marzo, prende vita l’iniziativa più importante del Governo del Cambiamento, ovvero l’acquisizione del “Reddito di Cittadinanza“, il sussidio promesso per far fronte alle difficoltà economiche di persone e famiglie che si trovano in una situazione difficoltosa, per via della disoccupazione ed inoccupazione.
L’ INPS ha predisposto le procedure informatiche per presentare ufficialmente la domanda, e sono:
- presentarsi agli sportelli postali utilizzando il modulo cartaceo predisposto dall’Inps e pubblicato sul sito Internet
- on-line sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali www.redditodicittadinanza.gov.it, tramite le credenziali SPID 2
- presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF).
Prima di effettuare queste procedure, coloro che sono interessati a ricevere il sussidio devono aver presentato una Dichiarazione Sostitutiva Unica ( DSU) finalizzata al rilascio del modello ISEE.
Il Senato ha rilasciato poi le caratteristiche che il cittadino deve possedere per accedere al Reddito di Cittadinanza:
- Egli deve essere in possesso della cittadinanza italiana o di paesi facenti parte dell’Unione europea, ovvero suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
- Deve essere residente in Italia da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo. Su questo aspetto si sono già consumate molte critiche, con possibili ricorsi, che – sentenze passate alla mano – ritengono la stretta verso gli stranieri troppo dura.
Successivamente ci sono da rispettare alcuni requisiti di carattere patrimoniale e di reddito, bisogna avere infatti:
- Un valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 9.360 euro. Per l’accesso al Rdc, dall’Isee si tolgono gli importi relativi alla fruizione del sostegno per l’inclusione attiva (Sia), del reddito di inclusione (Rei) o delle misure regionali di contrasto alla povertà. Per il mantenimento del Rdc, in futuro, si toglierà dal valore dell’Isee l’ammontare del Rdc percepito dal nucleo beneficiario eventualmente incluso nell’Isee stesso.
- Un valore del patrimonio immobiliare, oltre la casa di abitazione, non superiore ad una soglia di euro 30.000
- Un valore del patrimonio mobiliare non oltre la soglia di euro 6.000, che sale di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10.000, incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al secondo. Tetti che salgono ancora di 5.000 euro per ogni componente con disabilità
- Un valore del reddito familiare (al netto dei trattamenti assistenziali) inferiore ad una soglia di euro 6.000 annui. Questa soglia va moltiplicata per la “scala di equivalenza”: 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di anni 18 e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1. Per la pensione di cittadinanza, la soglia è incrementata da 6.000 a 7.560 euro annui. In ogni caso, la soglia è incrementata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione.
Per finire si passa per l’analisi di alcuni beni come le autovetture o veicoli di vario genere:
- Nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario di auto immatricolate per la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta di Rdc. Se invece un componente ha un’auto sopra i 1.600 cc di cilindrata o moto sopra i 250 cc, può fare richiesta di RdC soltanto se l’immatricolazione è avvenuta più di due anni prima della data di domanda del sussidio. Sono esclusi i mezzi per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità.
- Nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto
Non c’è una quantità di denaro fissa destinata agli interessati dal RdC, infatti bisogna sapere che questo si divide in due parti, un’integrazione al reddito familiare ed un sostegno per pagare l’affitto, e la somma complessiva concessa dipende dal numero di persone che fanno parte del nucleo familiare del richiedente. Ad ogni modo, certo è che non si potrà ricevere meno di 480 Euro al mese, ma non più di 19.565 all’anno.
A cura di Paolo Solombrino.