Le opere bloccate tra piccoli e grandi cantieri sono oltre 600, per un valore di 36 miliardi, che diventano 125 calcolando le ricadute sull’intero sistema economico nazionale. E’ quanto si legge in uno studio della Filca Cisl. Se ripartissero tutti l’impatto sull’occupazione sarebbe di circa 350 mila posti di lavoro. Il settore delle costruzioni dall’inizio della crisi ad oggi ha perso 620mila posti di lavoro. Nello stesso periodo sono “scomparse” 120 mila aziende. Il valore dell’edilizia nel Pil nazionale è passato dall’11,5% del 2008 all’8% attuale. Nello stesso periodo il valore delle costruzioni nel Pil è crollato dal 29% al 17%. “La Tav va fatta”, dice il segretario generale della Filca Cisl, Franco Turri, “senza siamo fuori dall’Europa”.